Un nuovo consulente dietro all’idea di un viaggio a Mosca. E’ questo il retroscena emerso sullo sfondo dell’ultimo fronte aperto da Matteo Salvini. Dopo le voci, le frizioni dentro la maggioranza e l’irritazione trapelata dagli uffici di Palazzo Chigi e della Farnesina, non informati dei progetti salviniani, è stato lo stesso leader della Lega a parlare dell’ipotesi di un suo viaggio a Mosca fatta trapelare venerdì sera dagli ambienti del Carroccio. “Ognuno deve mettere il suo mattoncino, non ho certezze che andrò” in Russia, “ci è stato prospettato, ci stiamo lavorando, non è un week end a Forte dei Marmi, è qualcosa di più complicato da tutti i punti di vista e soprattutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono”, aveva detto ieri l’ex ministro dell’Interno. Una conferma che aveva provocato le critiche del Pd, di Giorgia Meloni e di Luigi Di Maio. Critiche roventi e infatti alla fine Salvini ha fatto una mezza marcia indietro: “Avere insulti, minacce e attacchi per una missione di pace fa riflettere. Se devo creare divisioni sto con i miei figli”.
Ma da dove nasce l’idea di andare a Mosca? Secondo Repubblica da un nuovo consulente che da qualche tempo lavora col capo del Carroccio per le questioni di politica estera. Si chiama Antonio Capuano ed è un ex di Forza Italia: 50 anni, è stato deputato dal 2001 al 2006, poi fino al 2012 ha fatto il consigliere comunale di Frattaminore, in Campania. Da un decennio è sparito dai radar politici ed andato a lavorare all’Estero, in Medio Oriente. Oggi collabora con Salvini per le questioni relative alla Russia. Lo conferma lui stesso: “Con Salvini ci siamo confrontati su alcuni dossier. Non ho un incarico formale. Lui ha ovviamente la sua autonomia di pensiero”, ha detto spiegando di lavorare come avvocato con “alcune ambasciate“. Anche quella russa? Caputano non risponde al giornalista di Repubblica: “Non glielo le dico per riservatezza, mi capisca”.
Intanto l’idea del viaggio a Mosca di Salvini ha provocato gli attacchi anche di Carlo Calenda. Secondo il leader di Azione il segretario della Lega “si dovrebbe scusare con gli italiani per queste idiozie. E invece fa i sondaggi sulla pace: queste sceneggiate continue servono solo a nascondere i suoi legami di sudditanza con Putin. Ormai è un leader allo sbando e mi stupisce questo silenzio della Lega. Perché la parte seria della Lega, i ministri e i governatori, non hanno il coraggio di dirgli: basta, vai a giocare a biglie al Papeete? Dovrebbero opporsi seriamente”. In un’intervista a Repubblica.it Calenda attacca frontalmente Salvini: “Non ha il senso del limite, della morale. Queste bambinate vanno bene quando parla di pensioni e tasse, non quando si parla della guerra e dei morti e quando l’Occidente è al lavoro per il cessate il fuoco. Così va oltre la spregiudicatezza”. Ieri era stato pure il ministro degli Esteri Di Maio a chiedere a Salvini “prudenza”: “Queste vicende richiedono ulteriore responsabilità, in un momento così delicato è la postura del Paese che viene rappresentata”. Oggi invece è il sottosegretario della Farnesina, Manlio Di Stefano, che a Skytg24 attacca: “E’ da quattro anni che sto al governo, con Salvini bene o male sempre dentro a suo modo, e ogni volta che arriva il caldo estivo perde lucidità. Ha sempre qualche trovata che potremmo definire folkloristica”.