Tre giorni dopo l’annuncio in diretta tv del suo abbandono del M5s, l'europarlamentare è sul palco per sostenere il candidato alle comunali della città sullo Stretto, Federico Basile. Ma non sarà lui “a entrare in Sicilia Vera”, cioè il partito di De Luca. Ci tiene a sottolinearlo: semmai, sostiene, sarà il contrario
“Corri ragazzo nel blu” canta Dino Giarrusso dal palco di Piazza Duomo a Messina. Entra così in scena, cantando, perché è proprio lui quel “Jeeg Robot”, annunciato da Cateno De Luca. L’eroe dei cartoni animati che sarebbe entrato nel suo progetto politico, annunciato da giorni dall’ex sindaco di Messina (“A Roma ho trovato Jeeg Robot“, aveva detto), si è finalmente palesato a fine comizio. Dopo che per tutti gli interventi sul leggio montato sul palco campeggiava un robot giocattolo. Così, Dino Giarrusso, tre giorni dopo l’annuncio in diretta tv del suo abbandono del M5s, è sul palco per sostenere il candidato alle comunali di Messina, Federico Basile.
L’uomo scelto da De Luca, ma non solo: “A Messina vinceremo al primo turno”, aveva detto Matteo Salvini a margine dell’udienza Open Arms, lo scorso 13 maggio. Perché mentre a Palermo si sono ricompattati, sullo Stretto il centrodestra viaggia diviso e la Lega è con il candidato di Cateno De Luca. “Giarrusso con Salvini? Evviva la coerenza”, commentano dal M5s siciliano. “Sono qui perché per me a Messina c’è un solo candidato sindaco”, dice lui al pubblico accorso a Piazza Duomo. Il “candidato ombra”, lo definisce qualcuno ironizzando, perché considerato dai più un mero sconosciuto fino all’investitura dell’ex sindaco di Messina. Dino Giarrusso, quindi, lascia il M5s per fondare un suo movimento meridionalista e per sostenere il candidato sindaco assieme alla Lega e a quel De Luca che da tempo lavora per conquistare la presidenza della Regione (si è perfino dimesso da sindaco di Messina per poterlo fare).
E dal palco messinese l’europarlamentare attacca il M5s: “L’ho fatto perché avevamo promesso delle cose e piano piano, siamo diventato come i partiti che abbiamo sempre contestato. Se facevano le primarie vere partecipavo io e vincevo e quindi non le hanno volute fare e stanno facendo un casino per fare primarie all’americana perché devono candidare Cancelleri per la 500esima volta”. Nel frattempo però ha già stretto un accordo con “Scateno” (così viene chiamato l’ex sindaco peloritano per la sua esuberanza, spesso registrata durante le interminabili dirette fb), per un progetto meridionalista.
“Dopo l’annuncio a Coffe break, mi ha chiamato Cateno”, spiega dal palco. Ma non sarà l’europarlamentare “a entrare in Sicilia Vera”, cioè il partito di De Luca. Giarrusso ci tiene a sottolinearlo: semmai, sostiene, sarà il contrario. Mentre De Luca è più pluralista: “Stiamo facendo un progetto – risponde – di cui lui sarà il responsabile nazionale ed io lo sarò in Sicilia”. Un progetto che nel frattempo indigna gli ex colleghi di Giarrusso: “Non era il paladino dei principi e degli attivisti del M5s? Com’è che alla prima occasione tradisce entrambi? Di certo non è De Luca che sta con la Lega che risponde a quei principi a cui si dice tanto attaccato”, si sfoga un consigliere regionale del M5s. E non nasconde la rabbia: “Mentre ci attaccava stava già preparando il palco a Messina. Perché non ci prenda in giro, tre giorni dopo ha già un accordo con De Luca per sostenere il candidato anche della Lega? Non sono cose che succedono in un attimo o in tre giorni”. Intanto De Luca incassa l’accordo con la seconda ex iena, dopo l’ingresso in Sicilia Vera di Ismaele La Vardera, pure lui giornalista della trasmissione Mediaset che nel 2017 si era candidato sindaco di Palermo: aveva filmato i vari incontri della campagna elettorale e da quell’esperienza aveva tratto fuori un film.