Più pudico di Cary Grant, meno scrutato sotto i vestiti di Humprey Bogart, defilato dall’apice delle scene di sesso etero che nemmeno George Clooney. Parliamo di Tom Cruise, sex symbol ad honorem sulla soglia dei cinquant’anni, in queste settimane tornato finalmente su grande schermo con Top Gun: Maverick. E proprio dal sequel che in un solo giorno ha registrato al box office di tutto il mondo 120 milioni di dollari, scopriamo, anzi ricopriamo, una bella fetta di corpo di Cruise. Già perché Tom “in azione” e spogliato dai suoi veli non lo si vede mai. In Top Gun: Maverick il suo Pete Mitchell vive una dolce e romantica relazione con la splendida Jennifer Connelly, ma come abbiamo spiegato nella recensione del film, si glissa sul momento carnale (per carità ci sta, nell’economia soft del film) mostrando l’inquadratura di lei a figura intera di spalle che fa entrare in casa lui e saltano all’inquadratura del post rapporto sessuale con i due a letto teneramente a chiacchierare.
La Connelly (ahinoi) rimane come avvolta in un camicione vestaglia, mentre Cruise (ahinoi) si propone con lenzuolo tirato su come infreddolito dalle correnti sub tropicali californiane ma a petto nudo. Certo Tom ha l’età che ha e magari un po’ di pudore male non fa. Eppure andando a spulciare nella sua lunga carriera, in scena spesso con affascinanti partner, tra cui Nicole Kidman, sua ex moglie, non troviamo mai una scena di intimità che vada oltre l’esibizione dei pettorali, se non addirittura il compiersi del rapporto. Con Cruise, infatti, la scena di sesso visibile al pubblico è una strana e misteriosa chimera. Prendiamo il primo Top Gun (1986), quando il 24enne Cruise e l’istruttrice Kelly McGillis finalmente si amano sulle note di Take my breath away. C’è chi la definì una delle sequenze di sesso più loffie della storia ed effettivamente, rivedendola estrapolata dalla spinta che il rapporto tra i due prende nel film, siamo di fronte a qualcosa di visceralmente così spompato da fare spavento.
Intanto c’è la prima sequenza “hot” con i due attori in piedi, in piano americano, e in ombra in una stanza: lei è appoggiata al muro e nemmeno si riesce a distinguere (potrebbe essere Tony Scott con una parrucca), mentre Cruise sempre a petto nudo, ma sotto la cintola tutto il possibile per non mostrare alcunché, le si avvicina e appoggia una mano al muro sfiorando il viso di lei. Una vera ecatombe dei sensi. Che non riesce a risollevarsi un attimo dopo nelle inquadrature strette con i due a letto nella posizione del missionario: un mezzo fianco di Tom, un po’ di schiena, qualche lingua che guizza e stop. Cruise non si concede. Ecco allora tutti a dire: Eyes wide shut, Eyes wide shut!. No amici, anche lì Tom non si mostra. In un film dove l’eros sguazza e si arriva perfino all’orgia, Cruise, fedelissimo alle direttive di Kubrick, e al romanzo di Schnitzler: prima Tom è un brassiano “uomo che guarda”, poi eccolo a casa nel tourbillon delle confessioni della moglie fugacemente sul letto seduto nudo ma con boxerini neri e Nicole in lingerie che gli confessa ogni cosa.
Questione di un attimo, tutto proteso in avanti, nemmeno ne scorgiamo le gambe. Ancora: la celebre inquadrature della Kidman e di Cruise avvinghiati davanti allo specchio. Di baci saziami ma niente più: Tom ancora una volta mostra i pettorali fino all’ombelico e poi tutti finisce in cavalleria. Il giochino potete continuare ad azionarlo per parecchi altri titoli nella lunga carriera di Cruise e si fa fatica ad andare oltre ombre e ombelichi pudichi (anzi se trovate qualcosa oltre la scenetta di sesso vestito in metropolitana in Risky Business, siamo qua a registrare l’exploit con piacere). Segnaliamo la povera Malin Akerman che tenta di spogliare Cruise in Rock of ages e ovviamente proprio la Mission Impossible che le si para davanti la scena più che erotica diventa totalmente comica.