“Gli annunci di attacchi hacker russi ai sistemi informatici dei nostri servizi pubblici? In base alla mia esperienza, di solito questi attacchi non sono mai preannunciati. Non ho mai rilevato un’aggressione informatica notificata prima. Solitamente la caratteristica di questi attacchi è l’effetto sorpresa”. Così, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus), Gioacchino Genchi, ex consulente informatico e poliziotto, oggi avvocato, sfata la minaccia del gruppo filorusso Killnet che ieri ha annunciato “un colpo” informatico “irreparabile all’Italia”, previsto per le 5 di questa mattina. Nella giornata di oggi sono stati bloccati diversi servizi negli uffici delle Poste italiane, già ripristinati alle 13.00 e non attribuibili all’attacco hacker di Killnet, stando a quanto ha asserito l’azienda con una nota di fonti interne.
Genchi invita comunque a non sottovalutare l’annuncio di Killnet: “Va comunque letto nel contesto attuale di una guerra che rischia di coinvolgere tutto il mondo ed è chiaro che esiste il problema di un attacco informatico, che può essere scatenato da qualunque parte del pianeta. La protezione si attua con una politica di sicurezza che lo Stato deve approntare per tempo. Devo dire che siamo in un Paese nel quale abbiamo le migliori polizie di tutto il mondo, anche sotto il profilo delle indagini informatiche: Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza da tempo hanno reparti di altissimo livello nel contrasto alla criminalità informatica. E questo grazie soprattutto all’operato di Giovanni Falcone. Successivamente, le indagini sulla strage di Capaci, sull’eccidio di via D’Amelio e sugli assassini di Falcone e di Borsellino ci hanno insegnato tante cose”.
Il penalista evidenzia il vero problema che ha afflitto l’Italia sul piano della sicurezza informatica: “L’attività di prevenzione in questo settore nevralgico per la sicurezza dello Stato e per la stessa democrazia spetta ai governi. E in passato in Italia, purtroppo, i governi e il Parlamento non si sono occupati di questo problema, delegando tutto all’ Autorità garante della privacy, che è diventato un ufficio quasi elefantiaco e che era diretto da un signore che, oltre a essere stato un deputato del Pd, era un dermatologo, anche bravo (Antonello Soro, ndr) – continua – Poteva sicuramente occuparsi di verruche o di altro, ma certamente non poteva capire quali fossero i problemi della sicurezza. Adesso per fortuna stiamo migliorando con questo governo: il sottosegretario Franco Gabrielli, persona perbene e di grande competenza, e il direttore dell’Agenzia nazionale per la Cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni, hanno presentato la strategia nazionale di cybersicurezza dal 2022 al 2026 e stanno facendo il possibile per mettere l’Italia al passo di altri Paesi come la Francia e la Germania”.
Genchi conclude elogiando il governo Draghi, anche se sottolinea l’errore di non essere andati prima a elezioni: “Non so quanto lo faranno durare, perché di solito in Italia le cose buone le fanno durare poco. Allo stato attuale, abbiamo dei servizi segreti e dei servizi di sicurezza di grande competenza. E soprattutto abbiamo un governo che probabilmente non ha nulla da invidiare ai migliori governi di De Gasperi e di altri. Questo Parlamento, invece, è un Parlamento finto, dove maggioranza e minoranza sono state nominate e non elette. Molti dei parlamentari sono diventati tali senza sapere come e perché. Probabilmente se ne sono resi conto guardando l’indennità sul proprio conto corrente”.