A Carlo Bonomi non bastava prendersela con i miseri 500 euro del reddito di cittadinanza che, ha ammesso, fanno concorrenza agli imprenditori. Il presidente di Confindustria, davanti agli industriali di Assolombarda, ha deciso di sbeffeggiare anche il bonus psicologo, paragonando l’intervento a tanti altri bonus dei partiti che pesano sulle casse dello Stato. “Abbiamo 800 miliardi in più di debito pubblico in un decennio e non abbiamo sconfitto la povertà, anzi l’abbiamo aumentata”, ha dichiarato dal palco intervenendo poco dopo il ministro Vittorio Colao che invece ha chiesto agli imprenditori di “assumere” e “pagare di più”. Per Bonomi, invece, il problema sono i troppi bonus: “La spesa assistenziale è raddoppiata, ma abbiamo anche aumentato la povertà. I partiti, dal bonus degli ottanta euro in poi, hanno fatto una scelta ben definita che ha portato ad un welfare sbilanciato. Abbiamo decine e decine di bonus, che hanno l’unica caratteristica di essere individuati dagli elettori dei partiti”. E “l’ultimo è il bonus psicologi, questo Paese ha dei problemi“, ha detto con un’espressione infelice visto il riferimento a chi ha bisogno di sostegno per la propria salute mentale. “Oltre il 50 per cento degli italiani riceve sussidi”, è stata la sua denuncia. Così, se nei mesi scorsi ad animare il dibattito era stata la necessità di intervenire in maniera ancora più strutturale sulla rete di sostegno psicologico, il presidente degli imprenditori liquida la questione come una delle tante mosse elettorali.
L’attacco diretto di Bonomi è andato a una misura appena introdotta dal governo Draghi e che permetterà, a chi ha un Isee inferiore di 50mila euro di richiedere un contributo fino a 600 euro annuali. “Attaccare uno strumento pensato per la salute mentale degli italiani mi pare sbagliato, ingiusto, snob“, è stata la prima reazione del deputato dem Filippo Sensi che nei mesi scorsi si è battuto personalmente perché il Parlamento non stesse a guardare. Solo prima di Natale infatti, il bonus era saltato dalla manovra, salvo poi essere recuperato dopo che lo stralcio era stato sommerso dalle polemiche e dopo che la petizione di Change.org per chiedere un intervento concreto aveva superato le 200mila firme. La misura, per la quale sono stati stanziati 10 milioni di euro, si è rivelata necessaria di fronte ai dati sempre più allarmanti dei professionisti, soprattutto per quanto riguarda lo stato di salute dei più giovani dopo la pandemia, e segue il modello di altri Paesi come la Francia: Emmanuel Macron, ad aprile 2021, era stato tra i primi a istituire un bonus per bambini e adolescenti in difficoltà, valido per almeno 10 sedute. Per Bonomi invece, è uno dei tanti bonus da bocciare. E se poteva tenerlo fuori dalla sua arringa, ha deciso deliberatamente di citarlo come uno dei problemi dell’Italia di oggi.
Eppure a dimostrare la necessità di intervenire in modo concreto non sono stati solo i partiti, ma una lunga serie di interventi di professionisti in tutto il mondo. A gennaio scorso, ad esempio, un’ampia metanalisi pubblicata su Jama Pediatrics e che includeva oltre 29 studi su oltre 80mila giovani, ha rivelato che l’incidenza di depressione e ansia fra adolescenti è raddoppiata rispetto a prima della pandemia. In particolare: un adolescente su 4, in Italia e nel mondo, ha i sintomi clinici di depressione e uno su 5 segni di un disturbo d’ansia. Più a rischio gli adolescenti e chi è stato colpito dalle restrizioni, così come confermato anche da un secondo studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry. Senza dimenticare che, come ricordato nel testo della petizione lanciata su Change.org, “nel 2021, dati dell’Istituto Piepoli, il 27,5% dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche. Mentre il 21% è stato costretto a interromperlo”.
Poche, per il momento, le reazioni politiche alle parole di Bonomi. Oltre al dem Sensi, ha parlato la vicepresidente M5s Alessandra Todde: “Credo”, ha dichiarato, “che attaccare a testa bassa uno strumento pensato per la salute mentale degli italiani e soprattutto dei nostri giovani piegati dalla pandemia come il bonus psicologo sia sbagliato, scorretto, ingiusto e populista”. Il movimento Possibile, su Twitter, ha aggiunto: “Le parole di Bonomi, salutate dalle risate dell’assemblea Assolombarda” sono “parole orribili, al di là del giudizio sui bonus in sé. Ridicolizzare la salute mentale è ingiustificabile”. Chi ha cercato di giustificare le parole del presidente di Confindustria è stato il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti: “Dobbiamo chiederci perché così tanta gente e così tanti ragazzi vadano dallo psicologo, ma se si pensa, con il bonus, di aver risolto il problema allora no”.