Cronaca

Firenze, la Corte dei conti indaga sulle spese del sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. La replica: “Tutto regolare”

Alexander Pereira, convocato anche del presidente della Commissione controllo del Comune di Firenze, avrebbe speso 60mila euro nel 2021 per ristoranti, soggiorni, un volo in elicottero e la spesa al supermercato

Una convocazione d’urgenza da parte del presidente della Commissione controllo del Comune di Firenze e verifiche delle Corte dei conti. protagonista della vicenda, secondo quanto riporta La Repubblica, il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira e l’oggetto le presunte spese extra effettuate. “Nessuna opacità può essere tollerata in un ente così importante per la città che viene regolarmente sovvenzionato con importanti risorse pubbliche”, aveva affermato nei giorni scorsi il presidente della Commissione Antonio Montelatici. Ai giudici contabili invece il compito di stabilire se ci siano stati eventuali danni erariali. La procuratrice Mondera Acheropita, nei giorni scorsi, oggi ha avviato un’indagine esplorativa sulle spese di Pereira con la carta di credito della Fondazione per voli, alberghi, taxi, treni, ristoranti, negozi. L’indagine vuole accertare se quelle spese siano state compiute entro i limiti istituzionali: si tratta di quasi 60mila euro nel 2021 e oltre 14mila euro nei primi quattro mesi dell’anno in corso. Sulla vicenda è stata presentata una doppia interrogazione di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio e in Regione. Pereira ha già replicato sostenendo che tutte le spese sono trasparenti e rendicontate.

Si tratta di “una situazione che in realtà è molto semplice e del tutto trasparente; infatti tutte le spese oggetto dell’articolo sono chiaramente e pubblicamente – e aggiungo anche doverosamente – segnalate nel nostro sito dove i capigruppo Alessandro Draghi e Francesco Torselli le hanno individuate facendone oggetto di due interrogazioni al Comune e alla Regione e di conseguenza hanno dato lo spunto per il pezzo pubblicato oggi. Tutte hanno una spiegazione e per ognuna ci sono i giustificativi e tutte sono compatibili e in linea con il regolamento interno del Maggio che indica i tetti massimi di spese consentite – aveva detto nei giorni scorsi Pereira scrivendo una lettera a Repubblica – Cerco di dire meglio, al di là della consistenza di alcune cifre, non dovrebbe sorprendere se il sovrintendente di una grande istituzione come il Maggio, oltre a svolgere il lavoro quotidiano di gestione del teatro, di programmazione artistica, coltivi e anche ricerchi le relazioni sia con i più grandi nomi dell’opera e del concertismo mondiale, sia con gli importanti sponsor internazionali. Posso sottolineare, tra l’altro, questa caratteristica dei nostri sostenitori? Sono per la maggior parte sponsor internazionali: Stati Uniti, Francia, Germania, Svizzera, Austria. Sarebbe superfluo aggiungere altro se non che sono stato chiamato qui a Firenze anche proprio per questo, per la mia importante rete di artisti e sostenitori stranieri – scrive Pereira nella lettera di replica – Il mio lavoro in questo senso a Zurigo, a Salisburgo e alla Scala era noto e apprezzato da tutti ed era ciò che serviva e serve al Maggio tutt’ora. Nell’articolo inoltre si fa riferimento al periodo della pandemia, ma in quel periodo è stato necessario un doppio impegno da parte mia e cioè conservare gli sponsor che c’erano evitando che si ritirassero ed era necessario trovarne di nuovi”.

Con la carta risultano cene al Four Seasons di Firenze, pernottamenti al Bernini di Roma, conti da 3.500 al ristorante La Giostra e poi taxi, voli, l’elicottero privato da Zurigo a Gstaad: “Non c’era altro modo di raggiungere rapidamente la città, c’erano primari esponenti della finanza. In quell’occasione ho portato al Maggio 300mila euro“, ha spiegato Pereira, che è stato convocato dalla Commissione controllo di Palazzo Vecchio. “Non è un segreto che io ami cucinare, e di tanto in tanto mi metto ai fornelli per ospitare i finanziatori e gli artisti, cucinando i prodotti della bottega vicino casa. Non lo nascondo: gli scontrini sono sotto gli occhi di tutti”. Nella lista della spesa, secondo Repubblica, anche branzino e arselle per 120 euro, frutta e verdura per 150.