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Sara Pinna si scusa: “Io stessa ho origini sarde, sono in Veneto per il lavoro dei miei”. L’Ordine valuta provvedimenti: “Frase razzista segnalata più volte”

"Non vi erano in me le intenzioni maligne che mi vengono attribuite dai numerosi commenti sui canali social, molti dei quali hanno oltrepassato ogni limite di decenza e di legge, ma di questo si occuperà nelle sedi opportune la magistratura", le parole della giornalista

di F. Q.

È stata un battuta infelice che potevo evitare e che ha dimostrato una mancanza di tatto e di gentilezza. Mi scuso con il bambino, con la famiglia e con tutti coloro che si possono essere sentiti offesi. Ribadisco le mie scuse al bambino, alla sua famiglia, ai tifosi del Cosenza e a tutti coloro che si sono sentiti offesi per una frase sbagliata che non rispecchia in alcun modo il mio pensiero e la mia sensibilità, io stessa sono di origini sarde, in Veneto per lavoro dei miei genitori, quindi non vi erano in me le intenzioni maligne che mi vengono attribuite dai numerosi commenti sui canali social, molti dei quali hanno oltrepassato ogni limite di decenza e di legge, ma di questo si occuperà nelle sedi opportune la magistratura”. Queste le parole di Sara Pinna, la giornalista dell’emittente locale Tva. Cosa è accaduto? Dopo il match Vicenza Cosenza. Davanti allo stadio Marulla, nel capoluogo calabrese, ha preso la parola l’inviato di Tva, Andrea Ceroni: “Lo sport è così, c’è chi vince e c’è chi perde, è giusto così”. Subito dopo hanno cominciato ad avvicinarsi al microfono diversi tifosi del Cosenza, tra cui un papà con in braccio il figlio. I quali ovviamente non hanno nascosto la felicità per la vittoria della loro squadra e il bambino, sotto suggerimento del papà, ha esclamato: “Lupi si nasce” (riferendosi all’animale simbolo della squadra rossoblù, ndr). A quel punto, dallo studio di Terzo Tempo – Diretta Biancorossa, Sara Pinna ha risposto: “E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in pianura a cercare qualche lavoro“. Un’uscita immediatamente bollata come razzista sui social, per altro rafforzata dal commento divertito dell’inviato, che ha risposto con un “non male Sara”. Ora sul sito, l’emittente spiega: “Subito dopo l’ultima puntata di Diretta Biancorossa, andata in onda il 20 maggio, la conduttrice della trasmissione ha espresso le sue scuse sui canali social, riconoscendo l’errore in modo chiaro ed evidente. Scuse accettate dal padre del bambino e da alcuni gruppi di tifosi cosentini, come dimostrano i post sui social network. Dieci giorni dopo la partita tra il Cosenza e il Lanerossi, che ha decretato la salvezza dei calabresi e la retrocessione dei vicentini, quella battuta infelice è diventata un caso mediatico nazionale. Le parole finite nell’occhio del ciclone sono state pronunciate durante il “Terzo tempo” di una partita meritatamente vinta sul campo dal Cosenza, a cui vanno i complimenti e gli auguri per un altro campionato ricco di soddisfazioni e successi da tutto il team di Diretta Biancorossa, trasmissione sportiva di punta di TvA Vicenza, regina degli ascolti e punto di riferimento per il tifo biancorosso. Dopo un confronto interno, i vertici di Videomedia hanno accolto le scuse e hanno confermato la fiducia nella professionalità di Sara Pinna“. Ma l’Ordine dei giornalisti del Veneto valuta provvedimenti: “La frase a sfondo razzista pronunciata durante la trasmissione ‘Terzo Tempo-Diretta Biancorossa”, dell’emittente veneta Tva, e il successivo commento dallo studio, sono stati segnalati a più riprese all’Ordine dei Giornalisti del Veneto”. E ancora: “Il video della trasmissione è stato acquisito stamattina e verrà trasmesso, nei prossimi giorni ai Consigli di Disciplina Territoriali, che istruiranno le pratiche. L’Ordine dei Giornalisti del Veneto richiama al rispetto della Carta deontologica, in particolare alla tutela della dignità delle persone, alla tutela del diritto alla non discriminazione e ai doveri in tema di informazione sportiva, che condannano gli atteggiamenti minacciosi, scorretti, razzistici”.

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