Non solo la visione della città, ma anche la lettura dei dati: diverse cose dividono il mondo del sindaco e Commissario straordinario Marco Bucci da quello degli altri candidati alle amministrative di Genova del 12 giugno. Così nella serata di ieri, al primo confronto pubblico al quale il sindaco in carica ha accettato di partecipare, i principali contrasti non sono nati tanto dalle diverse opinioni sul come intervenire per il declino demografico della città (dagli 820mila abitanti del 1972 ai 561mila di oggi), ma sulla stessa esistenza del declino. “Riequilibrare la città” è in estrema sintesi quello che si propone di fare Ariel Dello Strologo, candidato del campo progressista (Pd, M5s, Sinistra Italiana, Verdi), partendo dal presupposto che “la perdita di abitanti di questi 50 anni ha generato disequilibrio sociale e demografico”, e che per questo serve “rendere attrattiva e competitiva la città, attraverso opportunità per i giovani e lavoro”. Anche Bucci, che cinque anni fa aveva annunciato che avrebbe riportato a 700mila il numero degli abitanti in 5-6 anni, riconosce il problema della denatalità che contraddistingue il capoluogo della regione più anziana d’Europa, ma per il sindaco “i dati da prendere in considerazione non sono solo quelli dei ‘residenti’ ma degli ‘insistenti’, ovvero le persone presenti in città secondo l’analisi delle celle telefoniche”. In base a questi dati “Genova non solo non perde abitanti, ma cresce”. Per il sindaco uscente non va quindi considerata la perdita di 23mila abitanti negli ultimi cinque anni, ma si può registrare positivamente un aumento (rispetto a un dato precedente di cui non disponiamo), calcolato non sui 561mila residenti Istat, ma sugli ipotetici 650mila registrati dalle celle telefoniche.
La teoria porta a uno scambio di battute tra i candidati. Ma il dibattito prosegue, con Bucci che reinterpreta la tesi liberista del ‘gocciolamento’: “Per redistribuire la ricchezza prima bisogna crearla – spiega – e quindi bisogna fare di tutto per attirare imprenditori, ed è quello che stiamo facendo”. “Lo sviluppo economico e lo sviluppo delle infrastrutture – replica Dello Strologo – sono fondamentali, ma devono guardare all’interesse di tutti e di tutte, non solo ad alcuni quartieri, alcune fasce sociali o alcuni amici imprenditori”. Dal canto suo Antonella Marras, candidata con tre falci e martello nel logo de “la Sinistra insieme” respinge la retorica del “modello Genova”, ricordando ai presenti che tutto quello che è stato fatto a seguito della strage del 14 agosto 2018 è stato frutto di un decreto che in via emergenziale derogava alle regole consuete dei cantieri e dava un budget illimitato al commissario: “Da attivista della Val Polcevera posso dire che ogni inaugurazione l’abbiamo sentita come una ferita”.
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