L'influencer per eccellenza ora a tutti gli effetti un'imprenditrice digitale, in un'accorata intervista al Corriere della Sera, ha parlato del suo lavoro, del percorso che l'ha portata al successo e anche dei suoi obiettivi per il futuro a sostegno dell'empowerment femminile
“Non mi sono mai prefissata cosa voglio o non voglio condividere. Faccio ciò che sento. Certo, ci sono contenuti che evito di postare per rispettare la privacy altrui. Ma non esiste qualcosa di non detto, di cui sono certa che non parlerò. Nella vita, e dunque sui social, è cruciale riconoscere e mostrare anche le proprie debolezze, l’importanza di parlarne, di lavorarci con esperti e psicologi. Lavoro per rompere questo tabù. I social non devono essere solamente la vetrina di una vita perfetta, che non esiste. Le nuove generazioni, finalmente, sono pronte a condividere la vita vera, con le sue luci e le sue ombre. Detto questo, ciò che sottolineo sempre è che, per quanto online sia più attiva della media, il 90% della mia vita non è condivisa sui social“. A dirlo è Chiara Ferragni, l’influencer per eccellenza ora a tutti gli effetti un’imprenditrice digitale, che in un’accorata intervista al Corriere della Sera ha parlato del suo lavoro, del percorso che l’ha portata al successo e anche dei suoi obiettivi per il futuro a sostegno dell’empowerment femminile.
“Quando ho iniziato ad avere successo ed ero ancora una ragazzina, in tanti mi attaccavano. Molte persone più adulte di me mi criticavano. Così sentivo di non meritare quello che mi stava succedendo. Ascoltando chi invece mi seguiva e mi sosteneva mi ripetevo: ‘Perché mai dovrebbero credere in me?‘”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: oggi Chiara Ferragni ha 36 anni e, come si suol dire, tutto ciò che tocca diventa oro. Ha lanciato il suo brand, è fonte d’ispirazione per tantissime persone e conta più di 27 milioni di followers solo su Instagram, un seguito che si riflette anche sulla sua famiglia, le sorelle Valentina e Francesca in primis. “Cerco di affrontare con ironia opinioni negative e offese. Quando avevo 22 anni l’accanimento nei miei confronti era scioccante, soprattutto perché le persone che mi muovevano critiche erano molto più grandi di me. A causa loro, mi è capitato di non godermi del tutto i momenti belli. Poi, di colpo, ho avuto un’illuminazione. Mi sono detta: ‘Sto facendo una cosa innovativa, ho un team bellissimo: io so quanto valgo'”, spiega al Corriere.
E ancora, il suo è un vero e proprio metodo: “È fondamentale avere la consapevolezza del proprio valore. Oggi, quando mi capita di dimenticarmene, rileggo il taccuino in cui scrivo ogni caratteristica, obiettivo raggiunto, esperienza portata a termine che mi rendono fiera di me. È importante riconoscerci dei meriti, darci una pacca sulla spalla e dire: hai raggiunto degli obiettivi, devi esserne fiera. Bisogna fermarsi più spesso per apprezzare quanto di buono si è fatto. Siamo portati a notare i successi e le capacità altrui e spesso siamo severi con noi stessi. Piuttosto, la chiave è trasformare i nostri difetti in punti di forza”.
Come vede il futuro? “Come speravo già dieci anni fa, finalmente molte più persone possono lavorare con i social. Quando ho iniziato sembrava quasi di doversi vergognare. I social network sono il media del presente e del futuro: i brand lavoreranno solo sui social, gli unici che consentono di veicolari messaggi autentici. Per questo servono creator diversi: esperti di Instagram, TikTok, Youtube…”. Infine, un consiglio a chi vuole seguire le sue orme: “Avere ben chiaro l’obiettivo, creare qualcosa di innovativo, qualcosa che non esiste ancora e che risponde a un bisogno. Lavorare ogni giorno per raggiungere il proprio scopo ed essere pronto ad assumersi i rischi. Fare l’imprenditore è una montagna russa tra successi e momenti difficili”.