Il Consiglio europeo è pronto ad “esplorare con i partner internazionali le modalità per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la fattibilità dell’introduzione di tetti ai prezzi temporanei dove è appropriato”. È quanto si legge nell’ultima versione della bozza per il nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Non proprio una vittoria per il presidente del Consiglio Mario Draghi, principale sponsor di questi intervento, quasi un contentino. Ma, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, un primo passettino in avanti.
“L’azione dell’Ue sull’energia si svilupperà su molti fronti. Sul funzionamento del mercato dell’energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap”, ha detto Mario Draghi in conferenza stampa. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato: “Stiamo lavorando per diventare indipendenti dal gas russo”. Gli interventi riguardano “le infrastrutture che ci aiuteranno a utilizzare il gas che viene trasportato da altri paesi via mare, il gasdotto che deve essere creato verso il Mare del Nord nel Mar Baltico e ci sarà la creazione di terminali per il gas lungo la costa”, ha spiegato. “Questo deve accadere rapidamente e speriamo che prima o alla fine” dell’anno questo cambiamento abbia luogo.
Una misura di questo tipo è stata approvata in Spagna e Portogallo a cui l’Europa ha riconosciuto una condizione di specificità essendo male collegati alla rete di gasdotti europei e avendo una buona quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Il price cap comporta una riduzione dei profitti per i fornitori di energia ma consente ai paesi che lo adottano di contenere le spinte inflazionistiche della voce energia. Il principale fornitore spagnolo Iberdrola ha affermato che qualsiasi limite di prezzo dovrebbe essere applicato in tutta Europa e che consentire a due paesi di agire indipendentemente dagli altri pregiudica i principi del mercato comune.
Oggi la società energetica danese Orster ha annunciato che la fornitura di gas russo verso la Danimarca sarà sospesa da domani 1 giugno a partire dalle 6 ora locale, dopo che la compagnia ha rifiutato di pagarla in rubli. “Visto che non c’è un gasdotto diretto dalla Russia alla Danimarca, Mosca non sarà in grado di sospendere direttamente la fornitura di gas al nostro Paese e sarà dunque possibile rifornirsi di gas. Tuttavia, questo prevede che il gas per la Danimarca debba essere maggiormente acquistato sui mercati europei”, riferisce Orsted in un comunicato.