La previsione formulata da Visit Britain, l’Agenzia Nazionale del Turismo inglese, e relativa alle entrate extra che verranno generate nel prossimo fine settimana, si aggira intorno agli 80 milioni di sterline per l’area del West End, ovvero tutta la zona centrale che include Piccadilly
Nel fossato intorno alla Tower of London sono stati sparsi 20 milioni di semi pronti a sbocciare nei giorni del Giubileo di Platino della regina e che, da qui in poi, si auto rigenereranno per essere colorati ad ogni stagione. Lo spettacolo Superbloom sembra la metafora di quelle che sono le aspettative di Visit Britain, l’Agenzia Nazionale del Turismo inglese che, dopo anni di sofferenza legati prima all’impatto della Brexit, poi alla pandemia e infine alle ripercussioni della guerra in Ucraina, oggi spera di rifiorire sull’onda della grande festa per i settant’anni di regno di Elisabetta II.
La previsione formulata dall’ente e relativa alle entrate extra che verranno generate nel prossimo fine settimana, si aggira intorno agli 80 milioni di sterline per l’area del West End, ovvero tutta la zona centrale che include Piccadilly. E’ lì che sono concentrati ristoranti e negozi di ogni genere e tante attrazioni turistiche. Il dato è stato prodotto da NWEC, New West End Company, che prevede anche l’arrivo in città di almeno 2.6 milioni di turisti nazionali ed internazionali. Qui, però, vale la pena di fare un distinguo.
Allen Simpson, Managing Director of Strategy & Operations di Visit Britain, spiega al Fatto Quotidiano che, per il momento, la fetta principale di arrivi nel Regno Unito è rappresentata dai turisti dei paesi europei, quelli più di prossimità, mentre per gli intercontinentali c’è ancora da aspettare. “Per un ritorno alla normalità ci vorranno ancora uno, se non due anni” chiarisce Simpson aggiungendo comunque che: “La ripresa oggi è veloce e l’offerta molto ricca. Tutti hanno voglia di tornare a viaggiare anche se ancora si tendono a privilegiare viaggi a breve e medio raggio”.Dunque, per dare un contributo allo slancio rappresentato dalla imminente festa reale, la Gran Bretagna non ha badato a spese. “Per rilanciare il turismo a Londra, abbiamo messo sul piatto un investimento straordinario di 10 milioni di Sterline – fa i conti Allen Simpson – tutti concentrati sul mercato europeo ed americano”.
La campagna promozionale 2022 si è basata, tra le altre, su una ricerca di mercato che ha identificato, all’interno di tredici mercati selezionati e di interesse, quei viaggiatori che avessero manifestato l’intenzione di partire per destinazioni internazionali nei 12 mesi successivi. Almeno la metà delle persone intervistate non avevano ancora prenotato, né deciso dove andare esattamente: un target ambito, questo, per l’Agenzia turistica inglese che si è data l’obiettivo di intercettarli per trasformare Londra nella destinazione prescelta. Nel 2019, i turisti stranieri avevano portato nella capitale entrate pari a 16 miliardi di sterline, crollati a 3 miliardi nel 2021 passando per un 2020 praticamente a zero. Oggi siamo al 60% di arrivi rispetto all’epoca pre covid, ma la Gran Bretagna, che lo scorso anno ha investito solo sul turismo interno, adesso li rivuole tutti. “Let’s do London” prevede un piano pubblicitario tradizionale, fatto di cartellonista e di canali classici, ma soprattutto tanti social media concentrati su paesi europei come Italia, Spagna, Francia, Germania e Olanda e sugli Stati Uniti, il mercato più significativo per la capitale inglese.
La campagna è stata lanciata lo scorso 9 Maggio in Times Square, a New York, dal sindaco di Londra, Sadiq Khan affiancato dal cast del pluripremiato musical inglese Six. Prima della pandemia, ricorda Simpson, Londra era la terza città più visitata al mondo ed il turismo era il settore che portava lavoro ad un inglese su cinque, contribuendo al 12% del PIL della capitale. Con questo nuovo investimento promozionale si prevede di riuscire a raggiungere più di 43 milioni di persone, solo negli Stati Uniti, attraverso un uso massivo dei social, che permettono una targetizzazione più precisa e di video on demand, di canali Youtube e di tutti quelli disponibili.
Ecco perché il Giubileo di Platino, evento che capita di poter celebrare “una volta nella vita”, ricorda Laura Citron, CEO di Visit London, è il momento clou per dare il via ufficiale ad una stagione che sogna di diventare eccezionale. “Dopo i momenti difficili – spiega Allen Simpson – le persone, le città evolvono e diventano creative”. La Brexit, secondo i dati in suo possesso, ha avuto un impatto relativo e limitato al primo momento, i veri guai sono arrivati dopo, con la pandemia. “Londra è aperta – ribadisce Allen – e non vediamo l’ora di tornare a sederci in un caffè e sentire nel tavolo accanto le chiacchiere di una famiglia italiana e dall’altra parte quelle, magari, di una coppia di americani”. La vera grande incognita è rappresentata dall’impatto dell’inflazione e questo sicuramente farà sì che le persone staranno più attente nelle spese, ma alle vacanze non rinunceranno. Inoltre, ci tiene a ricordare Simpson “musei, e gallerie qui sono gratis per tutti”.
Un altro aspetto da non trascurare è la tendenza a viaggiare sempre più, ove possibile, con l’uso di mezzi alternativi. “Una crescente consapevolezza green, soprattutto nei giovani, porterà sempre più turisti a spostarsi in treno o con mezzi più sostenibili”. Meno aerei e più Eurostar, la sua previsione. Insomma, se tra il 2020 ed il 2021 la contrazione delle entrate legate al turismo straniero in Gran Bretagna è stata stimata in circa 48 miliardi di sterline, per un Paese che nel 2019 aveva raccolto da quello stesso settore circa 28 miliardi, la regina Elisabetta II ha senza dubbio creato intorno alla sua longevità grandi, grandissime aspettative. L’auspicio è che tutto vada meglio di come è andata agli sfortunati organizzatori del Superbloom che, vittime delle scarse piogge arrivate da marzo ad oggi e del forte vento, alla loro inaugurazione potranno presentare molti boccioli ancora chiusi e pochi fiori. Serve pazienza perchè ogni investimento ha il suo fattore di rischio e gli inglesi, che amano molto le scommesse, ne sono consapevoli; quindi meglio affidarsi al grande classico: “God save the Queen”.