Attorno alle 10, nell'abitato di Soliera, sarebbero stati alcuni vicini di casa ad accorgersi che a ridosso dell’abitazione giaceva, a terra, il bambino di 13 mesi. Ed è scattato l'allarme. La 32enne è stata interrogata dai carabinieri e poi condotta in carcere. L'avvocata:
Non un incidente e nemmeno una disattenzione. Ma un tentato omicidio: quel bambino lo avrebbe fatto cadere volutamente dal secondo piano. Con questa accusa è stata arrestata, e si trova in carcere, la babysitter 32enne del piccolo di 13 mesi precipitato martedì mattina dal balcone di una casa di Soliera, nella Bassa Modenese. Attorno alle 10 sarebbero stati alcuni vicini di casa ad accorgersi che a ridosso dell’abitazione giaceva, a terra, il bambino.
Ed è scattato l’allarme: sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con un’ambulanza e l’elisoccorso. Con loro anche i carabinieri. Il bambino è stato portato all’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni critiche: ha riportato diversi traumi e la prognosi è riservata, anche se le sue condizioni sono andate via via stabilizzandosi nel corso della giornata. Mentre i sanitari si occupavano del bambino, i militari dell’Arma hanno iniziato a scandagliare gli elementi di una vicenda che fin da subito aveva destato sospetti. La babysitter stamattina era con lui nell’abitazione, insieme ad una donna delle pulizie.
La 32enne è stata portata alla caserma dei carabinieri di Soliera, dove è stata interrogata fino al primo pomeriggio, ma non sarebbe stata in condizioni di dare spiegazioni. C’era anche il pubblico ministero di turno. Ne è uscita sempre insieme ai militari dell’Arma, sottoposta ad un provvedimento restrittivo. Secondo l’ipotesi degli inquirenti, avrebbe fatto cadere lei il bambino, non è stato un incidente, come quello che è avvenuto sempre a Modena soltanto pochi giorni fa, quando una bimba di 3 anni originaria della Nigeria è precipitata dal balcone di casa al terzo piano, perdendo la vita sul colpo.
Sono numerosi gli elementi che necessitano chiarimenti: primo fra tutti il motivo che potrebbe aver portato la 32enne a compiere un gesto del genere. “La mia assistita si trova in uno stato confusionale, non si rende conto di quello che è successo. È stato impossibile fornire una ricostruzione fattuale di quanto è successo”, ha spiegato l’avvocato Francesca Neri, che difende la 32enne. Incensurata, si trova in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.