Muccino, Ozpetek, Zerocalcare, Verdone. Ai Nastri d’Argento Grandi Serie vincono tutti e non si arrabbia nessuno. I premi ai vincitori della seconda edizione dei Nastri d’Argento dedicati alla serialità, votati dai Giornalisti Cinematografici Italiani e che verranno consegnati sabato 4 giugno al Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli, non scontentano quindi nessuno. Come Migliore Serie ci si sdoppia e vincono A casa tutti bene di Gabriele Muccino, targata Sky e Lotus Production; e Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek (e Gianluca Mazzella) prodotta da Disney+. Il Nastro dell’anno (per la serie più innovativa) va invece a Zerocalcare che con Strappare lungo i bordi si è rivelato il vero evento seriale dell’anno su Netflix. Altro giro, altro Nastro. Questa volta “speciale original” che va all’altro player in streaming, cioè Amazon Prime per Vita da Carlo, una non proprio irresistibile esperienza seriale con Carlo Verdone.
Sul campo della serie Crime, Dramedy e Commedia, ovviamente, trionfa la Rai (e chi altrimenti?): I bastardi di Pizzofalcone nella prima categoria; Doc nelle tue mani nella seconda; Bangla di Emanuele Scaringi e Phaym Bhuiyan nella terza. Il miglior film per la tv va a Sabato, domenica e lunedì con il fantasma di Eduardo che si allunga sulla confezione di Eduardo De Angelis (targa Rai), ma non si scontenta Netflix con un altro sdoppiamento in quanto vince anche Yara, il film per la tv targato Netflix, e prodotto da Pietro Valsecchi (storico produttore di Zalone e non solo, che ha ripercorso le tappe dell’indagine dell’omicidio di Yara Gambirasio). La miglior attrice protagonista risulta Maria Chiara Giannetta per Blanca, mentre nel corrispettivo maschile trionfa Luca Argentero per Doc. Tra le non protagoniste ce ne sono ben tre: Ambra Angiolini e Anna Ferzetti per Le fate ignoranti e Monica Guerritore per Vita da Carlo. Solo due, invece, tra gli uomini: Eduardo Scarpetta per L’amica geniale (rimasto oramai ai margini dopo aver cavalcato l’aura dell’evento delle prime stagioni) e Max Tortora in Vita da Carlo.
