L’inchiesta è quella che a luglio 2021 aveva portato agli arresti di 11 persone, indagate per caporalato nei confronti di lavoratori pakistani assunti dalla Bm Service di Trento
La Procura di Padova ha chiesto 12 rinvii a giudizio e 5 archiviazioni nell’ambito dell’inchiesta per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro che vedono al centro la Bm Service di Trento in relazione all’impiego di manodopera nelle aziende padovane Grafica Veneta Spa e di Trebaseleghe e Barizza International Srl di Loreggia.
L’inchiesta è quella che a luglio 2021 aveva portato agli arresti di 11 persone, indagate per caporalato nei confronti di lavoratori pakistani assunti dalla società trentina. I titolari erano accusati di sfruttare e picchiare gli operai pachistani, costringendoli a turni di 12 ore al giorno, senza alcuna indennità. Sei degli indagati rinviati a giudizio, tra cui il titolare della Bm Service, Badar Arshad Badar, 55 anni, e i suoi due figli, sono ancora in carcere.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di rapina, sequestro di persona estorsione, violenza privata, lesioni personali. Altri due indagati, Giampaolo Pinton e Giorgio Bertan, rispettivamente responsabile della sicurezza e ad di Grafica Veneta lo scorso ottobre avevano patteggiato una pena di sei mesi, commutata in 45mila euro di multa, per sfruttamento del lavoro. Il pm ha chiesto infine l’archiviazione di 5 persone, tra cui Fabio Franceschi, titolare di Grafica Veneta, “non essendo state raccolte prove a suo carico – scrive il procuratore di Padova Antonino Cappelleri – circa la consapevolezza della situazione dei lavoratori stranieri”.