“Stiamo registrando un rincaro +170% per i fertilizzanti ammoniaci. Questo vuol dire già di per sé un aumento dei costi spaventoso per le aziende agricole. A questo si aggiungono tutti i costi energetici e l’aumento del gasolio, quindi noi abbiamo una situazione di produzione agricola nazionale che ha dei grossi problemi”. È la denuncia pronunciata nella trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, su Cusano Italia Tv, dal direttore di Coldiretti Bio, Francesco Giardina, che spiega: “C’è da dire che le aziende agricole già da un po’ di tempo avevano iniziato ad avere problemi. In particolare, già qualche mese prima dell’invasione russa si era avuto il rincaro dei fertilizzanti. Tutti i fertilizzanti a base di azoto, che provengono proprio da quelle aree, hanno avuto un blocco già dal dicembre dello scorso anno. Con la guerra tutto questo è sfociato in un rincaro pazzesco per tutte le nostre aziende agricole“.
Giardina aggiunge: “A tutto ciò si aggiunge anche il blocco dei cereali, che sono fermi lì in un quantitativo tra i 20 e i 25 milioni di tonnellate e che riforniscono mezzo mondo. Se però qui registriamo problemi di rincari, i veri problemi terribili si hanno nei Paesi del Sud del mondo, che dipendono per oltre il 60% da quel grano. Sono scenari veramente preoccupanti. In Europa abbiamo una dipendenza dall’estero intorno al 60% per quanto riguarda i cereali, in particolare frumento tenero e mais. Questa dipendenza tuttavia non è unicamente concentrata verso quei Paesi – conclude – perché il nostro fabbisogno dipende anche da altre parti del mondo. Attualmente, come per il gas, si sta cercando di trovare anche altri fornitori di grano. Inizialmente si era pensato all’India, che tuttavia è afflitta da problemi di inflazione terribile e da problemi climatici che inficerebbero la produzione. I Paesi del Nord Africa, come l’Algeria e l’Egitto, hanno invece una dipendenza esclusiva del 60% proprio da quei Paesi in guerra. La situazione è ancora più drammatica per loro”.