Un intero branco di lupi è morto dopo aver mangiato delle esche avvelenate. I cinque esemplari della specie protetta – indispensabile agli equilibri dell’ecosistema – sono stati ritrovati uno dopo l’altro in due settimane, dal 18 gennaio scorso, in un’area di due chilometri di raggio nella località Caprara, nel cuore del Parco storico di Monte Sole vicino Bologna. Un “biocidio“, stando alla definizione data dal presidente dell’Ente Parchi Emilia Orientale, Sandro Ceccoli, e dal responsabile dell’area Ambiente dell’Ente, David Bianco.

Le indagini dei carabinieri forestali, guidati dal colonnello, Aldo Terzi, sono ancora in corso e richiederanno tempo per individuare i responsabili. I bocconi contenevano potenti rodenticidi, il Brodifacoum e il Bromadiolone, sostanze chimiche liberamente in vendita e, solitamente, utilizzate come disinfestanti contro i roditori. “Credo che siamo di fronte ad un record negativo nazionale – ha sottolineato Bianco – in passato è successo di trovare lupi morti per avvelenamento, ma mai una cosa del genere”. “È un fatto gravissimo – ha aggiunto Ceccoli – anche perché a Monte Sole non ci sono pecore o altri allevamenti, e i lupi vivono in equilibrio, senza creare problemi”. Poco meno di un mese l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) aveva stimato una crescita della popolazione: 3.300 esemplari, di cui 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 sparsi nel resto della penisola.

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