È morto questa mattina nell’ospedale di Cona il bambino di un anno e mezzo caduto in una cisterna a Portomaggiore, in provincia di Ferrara. La cisterna conteneva liquidi e fanghi reflui. Sono in corso accertamenti dei carabinieri sulla dinamica dell’accaduto: a quanto finora ricostruito sembra che il coperchio della botola, che si trova in uno spazio del cortile adiacente alla ditta di famiglia, abbia ceduto mentre il bambino vi si trovava sopra.

Sulla tragedia la Procura di Ferrara guidata dal procuratore Andrea Garau aprirà un fascicolo di indagine. Bisognerà valutare se sia necessaria l’autopsia per ricostruire le cause del decesso del piccolo, che sarebbe rimasto nel liquido tra i 5 e i 10 minuti. Quando è stato recuperato sono stati fatti tentativi di rianimazione dal 118, ma il bimbo è stato portato in ospedale in condizioni disperate. Il focus degli accertamenti sarà sulla sicurezza dei luoghi. In particolare bisognerà capire di chi fosse la proprietà della cisterna.

Martedì pomeriggio il piccolo era andato a trovare i nonni materni, nell’azienda Gessi Lubrificanti, che si occupa di commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione nell’area industriale di via Donatori di sangue, dietro la stazione ferroviaria. Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, il bimbo è sfuggito all’attenzione della bisnonna ed è caduto nella cisterna per la raccolta di oli esausti, una piccola vasca di un metro e mezzo di diametro e profonda circa tre metri, piena solo per metà.

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