Malika Ayane si è raccontata in una lunga intervista al Corriere della Sera. Dai viaggi in auto da Milano al Marocco con la mamma Midi e il papà Ahmed, al quartiere meneghino in cui è cresciuta e oggi torna “abbastanza spesso”. Un momento importante, fondamentale, la scoperta delle voce: “Mi sono accorta che stavo bene quando cantavo: se ero triste riuscivo a trovare conforto, la musica aveva un potere terapeutico. A scuola mi facevano sempre cantare o leggere: già in prima elementare leggevo benissimo”. Dalla scuola alla Scala (“a 11 anni sono entrata nel Coro della Scala perché ho accompagnato una mia amica a un’audizione. Sono un po’ come Candido di Voltaire, una ventata di ottimismo in un contesto che non prometteva niente di buono. Tutto accompagnato da duro lavoro”), alla maternità a 20 anni fino all’eleganza della cantante, nel look e nei modi. E c’è anche spazio per un ricordo della storia con Cesare Cremonini: “Ci siamo conosciuti al Quirinale. È il più bravo di tutti e gli voglio un bene pazzesco. Ma con gli uomini sono stata sempre fortunata”. Belle parole di amicizia o qualcosa di più?