L’omaggio all’Altare della Patria, quindi la parata che ritorna dopo due anni di stop per il Covid. La Festa della Repubblica torna quella pre-pandemia, ma non dimentica quanto accaduto negli ultimi 28 mesi. Oltre alle Forze Armate, infatti, per la prima volta lungo i Fori imperiali ci sono anche i medici che hanno combattuto il virus in prima linea. Il 2 giugno è iniziato con l’alzabandiera solenne e l’omaggio al Milite Ignoto, quindi le Frecce tricolori e la tradizionale parata militare. Sfilano circa 5mila persone e ad aprire l’evento – come detto – ci sono una rappresentativa di sindaci seguiti da personale della sanità civile, con il passaggio di un elicottero del 118, a simboleggiare coloro che sono stati impegnati nella lotta al Covid.

Nel messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, il tema della guerra in Ucraina è ovviamente centrale, con la scelta – tra l’altro – di non invitare i diplomatici di Mosca e di Minsk. Il capo dello Stato ha ricordato che “il 2 giugno di settantasei anni fa, con la scelta della Repubblica, il popolo italiano si incamminò sulla strada della pace, archiviando le avventure belliciste proprie di un regime autoritario come quello fascista”. Una opzione “che venne poi solennemente ratificata nella Costituzione”, ha specificato Mattarella. “Il nostro contributo – e in esso delle Forze Armate- alla causa della pace e della cooperazione internazionale si è caratterizzato con l’adesione al Trattato del Nord-Atlantico sottoscritto fra Paesi amanti della libertà, con la costruzione graduale e crescente della unità europea, con la partecipazione all’Onu e alle sue iniziative”, ha scritto il presidente della Repubblica a Cavo Dragone.

“Fu possibile realizzare un clima di crescente fiducia – ricorda il Capo dello Stato – che, diminuendo le tensioni, consentiva di ridurre ragioni e clima di un confronto talvolta ai limiti del contrasto, senza tuttavia mai oltrepassare quelli che conducono al conflitto”. Oggi, come ha ricordato Mattarella, “ribadiamo le ragioni che hanno spinto il popolo italiano, dopo le sofferenze di due guerre mondiali e della dittatura, a percorrere il lungo cammino verso uno Stato democratico, i cui valori di libertà, pace, uguaglianza e giustizia, diventarono i principi di supremo riferimento per i cittadini e il Paese”. Le Forze Armate sono “protagoniste in questo percorso” e “si confermano una risorsa preziosa, come evidenziato anche dalle vicende della gestione della pandemia”, si legge nel messaggio del capo dello Stato.

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