La campagna vaccinale è definitivamente in stallo. Ferme le percentuali di chi ha ricevuto una dose di vaccino, idem di chi ha completato il primo ciclo vaccinale e dovrebbe farsi somministrare la terza. Poco si muove anche nelle platee che dovrebbero ricevere il secondo booster, quindi immunocompromessi e altri fragili. Una stasi che va avanti da settimane e anzi peggiora. Tanto che il ministero della Salute, ancora mercoledì, è tornato a chiedere attraverso i suoi canali social di “non rimandare la quarta dose”. A certificare la situazione è l’ultimo report della Fondazione Gimbe, nella quale si sottolinea come tra il 25 e il 31 maggio si sia ulteriormente ridotto il numero dei nuovi vaccinati: appena 4.015 prime somministrazioni, con sole 948 tra gli over 50, i più esposti al rischio di malattia grave. Restano quindi 6,86 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui circa 4 milioni di attualmente vaccinabili e 2,87 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid. Chi ha voluto vaccinarsi, insomma, l’ha fatto, mentre indecisi e contrari sembrano ormai aver stabilizzato definitivamente la loro convinzione.
La continua riduzione della circolazione virale, l’arrivo dell’estate che è stata negli scorsi due anni la stagione “più tranquilla” sotto il profilo delle infezioni e la definitiva scomparsa di restrizioni per chi non aderisce alla campagna sembrano aver definitivamente convinto i riottosi a mantenere le proprie posizione. Ma le cose, sottolinea il rapporto Gimbe, vanno male anche tra chi invece ha già completato le tre dosi e dovrebbe ora sottoporsi alla quarta, ovvero over 80, fragili ospiti delle Rsa e immunocompromessi. Al 1° giugno – fa di conto la Fondazione – sono state somministrate 271.995 quarte dosi tra gli immunocompromessi, con una media mobile di 4.154 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 5.148 della scorsa settimana (-19,3%). In base alla platea ufficiale (791.376), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 34,4% con nette differenze regionali che oscillano tra il 7,3% della Calabria e il 100% del Piemonte.
La quarta dose non sfonda anche tra over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti Rsa. Sempre al 1° giugno risultano somministrate 709.619 quarte dosi, con una media mobile di 12.350 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 14.961 della scorsa settimana (-17,5%). In base alla platea ufficiale (4.422.597), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 16% con nette differenze regionali. Si va dal 4,4% del Calabria al 35,5% del Piemonte.
“Tutte le curve sono ormai in discesa stabile – dice il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta – sebbene la circolazione del virus rimanga elevata: 19mila casi al giorno, 680mila attualmente positivi e un tasso di positività dei tamponi molecolari che sfiora il 12%”. In questo contesto epidemiologico, la campagna vaccinale” rimane al palo su tutti i fronti: pochissimi nuovi vaccinati, sostanzialmente ferme le terze dosi – sottolinea – Addirittura calano le quarte dosi nelle persone più vulnerabili che, invece, richiedono una spinta sull’acceleratore per tre ragioni: il declino della copertura vaccinale sulla malattia grave dopo 120 giorni, l’aumento del tasso di mortalità negli anziani, in particolare over 80 già vaccinati con tre dosi, e il consolidamento delle prove di efficacia del secondo booster nel ridurre ospedalizzazioni e decessi”.