Stop and go. Questa l’andatura delle primarie di coalizione del centrosinistra in Sicilia. Mercoledì sera è stato approvato il regolamento. Ma a dare il via libera era stato solo il tavolo tecnico e non quello politico, questo il chiarimento del giorno. Dopo l’annuncio, dunque, una nuova frenata, stavolta solo per questioni tecniche. Era già successo dopo l’incontro a quattro tra Enrico Letta, Giuseppe Conte, Nuccio Di Paola e Anthony Barbagallo (i due responsabili regionali di M5s e Pd) a casa dell’ex presidente del Consiglio: avevano trovato l’accordo ma le indiscrezioni trapelate hanno spinto verso l’alt, soprattutto da parte del M5s.

Stavolta c’è un passaggio nel comunicato unitario che non è andato giù al Partito democratico, ovvero che si voterà in forma telematica pure ai gazebo. La modalità sarà ancora discussa venerdì al tavolo politico. Ma che le primarie del centrosinistra – Pd, M5s e Cento Passi, Psi, Articolo 2, Verdi e Sinistra Italiana – si faranno è ormai una certezza. Si voterà di certo sia online che nei gazebo. Scongiurata l’ipotesi di accavallamento con l’anniversario della strage di Via D’Amelio del 19 luglio: la data scelta per la consultazione è infatti il 23 luglio. I siciliani potranno così votare per scegliere il candidato del centrosinistra alle Regionali previste per il prossimo autunno con una modalità mista: sia online che nei punti fisici che verranno montati in 30 città.

Ai gazebo o da casa non cambierà la modalità di voto che sarà sempre attraverso un’app (Sky Vote o Partecipa). Fissata anche la data per la presentazione delle candidature che sarà tra il 23 e il 28 giugno. Dal 28 giugno sono previsti una serie di 12 incontri, su 12 temi diversi sui quali dovranno confrontarsi i candidati. Ma proprio sulla rosa di nomi si muovono ancora molte incertezze, sia in campo dem che nel M5s. In pole position per il Pd c’è di certo Caterina Chinnici, incerte sono invece le candidature di Pietro Bartolo e quella di Giuseppe Provenzano. Per il M5s invece le modalità di scelta del candidato sono ancora tutte da decidere. In campo c’è Luigi Sunseri, mentre la candidatura di Nuccio Di Paola è appesa alla decisione sul terzo mandato: se Giuseppe Conte darà il via libera subentrerà Giancarlo Cancelleri (già candidato presidente per il M5s alle ultime due tornate elettorali), altrimenti resta aperta la possibilità di presentarsi senza il simbolo del Movimento. I candidati si impegneranno infatti a sostenere il vincitore e a presentare una lista civica a sostegno in almeno 5 province.

Quest’ultimo punto, secondo alcuni, apre di fatto alla possibilità di superare la soglia del terzo mandato. Cancelleri però spera ancora di potere essere lui il candidato col simbolo del M5s e attende la decisione di Conte che è stata rinviata a dopo le amministrative del 12 giugno. Di certo c’è Claudio Fava che due giorni fa ha presentato l’ultima relazione come presidente dell’Antimafia siciliana, concludendo il suo mandato per partecipare alle primarie.

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