Amber Heard ha diffamato Johnny Depp. Dopo tre giorni di camera di consiglio, i sette giurati hanno raggiunto un verdetto all’unanimità nella causa che l’attore de I Pirati dei Caraibi aveva intentato contro la sua ex moglie. Per la giuria del tribunale di Fairfax in Virginia, quindi, l’articolo del Washington Post pubblicato nel 2018 dove la star di Aquaman si definiva vittima di violenza domestica senza però mai citare nome e cognome del marito ha screditato la reputazione a livello morale e professionale di Depp. Onorabilità che la giuria ha quantificato in 15 milioni di dollari per le accuse non fondate – e non 50 come richiesto comunque dalla difesa dell’attore – più 350mila dollari per danni punitivi.
La giuria ha anche imposto al team legale di Depp di pagare due milioni di dollari all’attrice per alcune frasi improprie e offensive pronunciate contro di lei durante il processo durato più di un mese. La Heard, presente in aula durante la lettura del verdetto, vestita di nero, mentre l’ex marito era assente e probabilmente ancora a Londra dopo aver suonato al concerto di Jeff Beck, ha trattenuto a stento le lacrime: “Ho il cuore spezzato. La montagna di prove che abbiamo presentato non è stata sufficiente a contrastare il potere del mio ex marito”. Infine ha aggiunto una frase che farà nuovamente discutere a cinque anni dell’esplosione del #MeToo: “Sono ancora più delusa da cosa significhi questo verdetto per le altre donne. È una battuta d’arresto. Porta indietro l’orologio a un tempo in cui una donna che parla apertamente possa venire pubblicamente umiliata. Respinge l’idea che la violenza contro le donne debba essere presa sul serio”.
Depp ha invece festeggiato la vittoria giudiziaria con un lungo post su Instagram che in poche ore ha raggiunto quasi dieci milioni di like. “Sei anni dopo la giuria mi ha ridato la vita”, ha scritto. “Dire la verità era qualcosa che dovevo ai miei figli e a tutti coloro che sono rimasti fermi nel sostenermi. Raggiunto questo obiettivo ora mi sento in pace”. Infine prima ha accusato nuovamente i media di aver veicolato al mondo “accuse false e criminali”, e ha concluso dichiarando di sperare che la “sua ricerca per far sapere la verità abbia aiutato gli altri, uomini o donne, che si sono trovati nella mia situazione, e che coloro che li sostengono non si arrendano mai”.