L'ex tecnico di Milan e Napoli è pronto a firmare un biennale con il club spagnolo, che oggi ha ufficializzato l'esonero di Bordalas. L'ex presidente Miguel Zorio però ha lanciato la protesta con l'hashtag #NoaGattuso, lo stesso che un anno fa fece saltare il suo arrivo al Tottenham
A lanciare la protesta è stato l’ex presidente Miguel Zorio e in breve tempo l’hashtag #NoaGattuso è diventato popolare tra i tifosi del Valencia. Come un anno fa, quando la protesta fece saltare il suo arrivo al Tottenham, ora Gennaro Gattuso rischia di non sedersi nemmeno sulla panchina del club spagnolo. Oggi il Valencia ha annunciato, con una nota sui proprio profili social, l’esonero ufficiale dell’allenatore José Bordalas. L’approdo dell’ex tecnico di Milan e Napoli sembra ormai cosa fatta, è già pronto un contratto biennale. La rivolta della tifoseria però rischia di cambiare le carte in tavolo: a fianco dell’hashtag #NoaGattuso compare anche quello #SiABordalas.
Oltre alle manovre dell’ex presidente Zorio, dietro alla protesta contro Gattuso, spiega La Gazzetta dello Sport, ci sono vecchie frasi pronunciate quando era ancora calciatore del Milan. Affermazioni su donne, omosessuali e razzismo che sono tornate a galla nel giugno 2021, ad opera dei tifosi del Tottenham. La prima fu pronunciata nel 2008: “Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna e il matrimonio omosessuale è molto strano per me. Ma ognuno fa quello che vuole”. Le altre risalgono al 2013. Una in occasione dell’arrivo di Barbara Berlusconi nella dirigenza rossonera: “Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così”. L’altra riguardava le proteste di Boateng contro i cori, gli ululati e i fischi razzisti. Gattuso disse: “Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza“.