Minacce e percosse per costringere il figlio, di appena 12 anni, ad accompagnarlo nelle sue rapine. Anche con questa accusa un uomo di 45 anni è stato arrestato e portato in carcere dai carabinieri di Casoria su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli. Le accuse nei suoi confronti, oltre ai maltrattamenti in famiglia, sono anche di rapina aggravata, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo e ricettazione.

Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli Nord, hanno avuto origine dalle denunce delle persone offese e si sono sviluppate grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, pubblici e privati presenti sul territorio, nonché grazie alla localizzazione satellitare dell’auto utilizzata dallo stesso rapinatore. I carabinieri e gli inquirenti sono convinti che l’uomo sia il responsabile di 7 rapine commesse a gennaio ai danni di esercizi commerciali dei comuni di Crispano, Cardito e Afragola, in provincia di Napoli. I titolari hanno contribuito alle investigazioni riconoscendo l’autore delle rapine.

L’uomo, brandendo un fucile a canne mozze e un coltello, entrava nei negozi e si faceva consegnare l’incasso. Nel corso di una perquisizione, eseguita nell’abitazione dell’indagato, ora rinchiuso a Poggioreale, sono stati trovati il fucile a canne mozze, risultato oggetto di furto nel maggio 2019, e il coltello utilizzati per le rapine. Entrambe le armi sono state sequestrate. Dalle indagini è infine emerso che il rapinatore, minacciandolo e picchiandolo, costringeva il figlio 12enne ad accompagnarlo durante il compimento delle rapine.

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