È nata a Lecce, ha cinque giorni di vita e, primo caso italiano, possiede due cognomi. Si tratta di una bimba, dimessa venerdì pomeriggio dall’Ospedale “Vito Fazzi” della città salentina. Alla piccola, secondo quanto riportato dalle testate locali, è stato assegnato prima il cognome della madre poi quello del padre.
La scelta dei due genitori arriva dopo poco più di un mese dalla sentenza della Consulta del 27 aprile scorso, che ha stabilito l’illeggittimità di tutte le norme che attribuiscono automaticamente il cognome del padre ai figli. Il primato leccese è stato preceduto dal caso del Tribunale di Pesaro, che il 30 aprile – prima che venisse pubblicata la sentenza della Corte costituzionale – ha accolto il ricorso presentato da una mamma residente nella provincia di Pesaro-Urbino per vedere riconosciuta l’assegnazione del suo cognome alla figlia minorenne.
È dallo scorso 1 giugno che è previsto il doppio cognome per i nuovi nati (o anche solo quello della mamma o del papà). L’efficacia del verdetto della Corte costituzionale è scatta con la pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta ufficiale e investirà tutti i bimbi che ancora non sono stati dichiarati all’anagrafe: prenderanno il doppio cognome, nell’ordine stabilito dai genitori, o anche solo quello di uno di loro di comune accordo. Se non ci sarà l’intesa sull’ordine dei due cognomi la questione sarà risolta dal giudice, il cui intervento è già previsto dall’ordinamento giuridico in tutti i casi di disaccordo su scelte riguardanti i figli. Tutto ciò, finché non sarà il Parlamento a intervenire con una legge, dettando eventualmente, altri criteri, come sottolineano le motivazioni della sentenza.