Sabato sera l'artista ha salutato per l'ultima volta il suo pubblico italiano. Il concerto a San Siro di Milano era l'unica tappa nel nostro Paese del “Farewell Yellow Brick Road - The Final Tour”. Uno show di due ore mezza carico di energia e commozione e ricco di colori, musica, genio e talento
“È il nostro ultimo show in Italia, quindi ci divertiremo al massimo”. E così è stato. Un inchino, un bacio e un arrivederci. Un addio definitivo al pubblico italiano, accorso in massa allo Stadio San Siro di Milano. Per una notte Elton John è stata la superstar della “Scala del pop-rock”. Un’occasione speciale dal sapore agrodolce per i fan italiani che hanno dovuto salutare uno dei grandi geni della musica mondiale. L’artista aveva già annunciato nel 2018 che il “Farewell Yellow Brick Road – The Final Tour” – come recita il titolo stesso – sarebbe stato il suo ultimo tour in giro per il mondo con 300 date previste. Show che sono stati poi bloccati e riprogrammati, causa pandemia e operazione all’anca nel settembre 2021. Il nome del tour e il suo manifesto rimandano allo storico album del 1973 “Goodbye Yellow Brick Road”.
La voglia di ritirarsi dopo aver dato tutto – Comprensibile la voglia di ritirarsi dopo oltre 50 anni di carriera e 300 milioni di dischi venduti nel mondo. Un lungo percorso artistico e umano passato attraverso i rapporti problematici col padre, il boom negli anni ’70, diversi problemi di dipendenze da droghe e alcol, poi risolti con una dura disintossicazione, il coming out, il ritiro negli anni ’80 e la resurrezione negli anni ’90, il matrimonio e due figli. Un uomo e un artista che ha vissuto gioie e dolori, senza mai risparmiarsi. “Quando finirò il mio ultimo spettacolo (che sarà a Stoccolma l’8 luglio 2023, ndr) avrò 76 anni e voglio passare del tempo con la mia famiglia e i miei figli. Ci sono altre persone che prenderanno il mio posto e vi divertirete lo stesso”, aveva dichiarato il grande artista. Un uomo di parola, tant’è che in molti credono che davvero chiuderà i battenti della sua carriera, come già fecero Tina Turner nel 2009 e – per restare in casa – Ivano Fossati nel 2011.
Alla regina Elisabetta un video registrato – Elton John ha voluto fortemente essere a Milano e non cancellare la sua tappa nel nostro Paese (curata dall’agenzia Live D’Alessandro e Galli) del tour, nonostante sia stato invitato a partecipare al concerto celebrativo per il Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II, in programma anch’esso per sabato sera, a Londra. Al Platinum Party at the Palace mancava solo lui e, nel corso del concerto all’aperto che si è tenuto davanti a Buckingham Palace, è stata trasmessa una sua performance registrata.
“È la nostra ultima festa, divertiamoci!” – Dunque l’addio all’Italia si è trasformato in una grande festa, per la prima volta a San Siro di Sir John, che era venuto altre volte a Milano: dalla prima al Vigorelli nel 1973 fino all’ultima occasione al MediolanumForum di Assago nel 2014. Un vero e proprio “debutto” a San Siro. In scaletta i grandi successi co-firmati con il fidato Bernie Taupin per due ore e mezza di concerto, iniziato alle 20. Hit intramontabili, da “Candle in the wind” nella prima versione dedicata alla Monroe a “Crocodile rock”, passando per le immancabili la struggente “Your Song” e “Rocket Man” con una strepitosa coda musicale finale tra piano e chitarra e i bis chiusi da una pioggia di coriandoli su “Goodbye Yellow Brick Road”. Ci sono anche alcune chicche come “Border Song”, brano attualissimo che parla di razzismo e condanna l’intolleranza. Proprio per presentare questo brano il cantante ha ricordato Aretha Franklin che l’aveva inciso: “È quella che mi ha più influenzato sul mio modo di suonare il piano ed era una donna e artista meravigliosa”. E ancora l’applauditissima “Tiny Dancer” che Taupin ha dedicato alla prima moglie Maxine Feibelman, “Crocodile Rock” dedicata ai fan e l’ultimo successo “Cold Heart”, mash up di brani dell’Artista rivisitati in coppia con Dua Lipa, inserito tra i bis. Tre mega schermi. Palco essenziale. John, in grandissima forma, era al centro del palco con il suo immancabile “migliore amico”, il pianoforte. Gli occhiali scintillanti e gli abiti sgargianti firmati Gucci. Un marchio di fabbrica. Un piccolo secchiello per l’acqua ghiacciata vicino al piano e una super band formata da bravissimi musicisti che hanno suonato con il cantautore nel corso di 50 anni di concerti. Tra questi c’erano: Davey Johnstone alla chitarra, Nigel Olson alla batteria, Ray Cooper alle percussioni e Mike Bissonette al basso. Sulle ultime note di “Goodbye Yellow Brick Road” a molti tra il pubblico scende qualche lacrima, e qualcuno si augura che questo non sia un addio. Ma chi siamo noi per non credere a Sir Elton John? E proprio perché è stato l’ultimo live italiano dell’artista, per non dimenticare l’evento, c’è chi tra i fan ne ha approfittato e ha fatto una proposta di matrimonio.
Dopo l’ultimo tour mondiale arriva il docu-film – E per chi non è riuscito a permettersi l’acquisto di un biglietto costato fino a 230 euro per la platea gold? Niente paura. Disney Original Documentary e Disney+ hanno annunciato il documentario “Goodbye Yellow Brick Road: The Final Elton John Performances and The Years That Made His Legend”. Il film documentario affonda le sue radici in quest’ultimo tour e racconterà gli ultimi mesi della carriera dell’artista. La realizzazione sarà affidata al candidato all’Oscar R.J. Cutler e al regista David Furnish (marito di Elton John) e comprenderà sia i girati inediti dei concerti degli ultimi 50 anni sia filmati della sua vita privata. Non mancheranno le immagini degli eventi del 17, 19 e 20 novembre 2022 al Dodger Stadium di Los Angeles per i sui ultimi concerti nordamericani e il racconto dei primi cinque anni della carriera di John, quando, tra il 1970 e il 1975, pubblicò 10 album indimenticabili. Insomma il mito di Elton John rimarrà intatto grazie alla musica (e al suo repertorio straordinario) e al cinema.
La scaletta di San Siro – 1. Bennie and the Jets 2. Philadelphia Freedom 3. I Guess That’s Why They Call It the Blues 4. Border Song 5. Tiny Dancer 6. Have Mercy on the Criminal 7. Rocket Man 8. Take Me to the Pilot 9. Someone Saved My Life Tonight 10. Levon (con inserti di Day Tripper) 11. Candle in the Wind 12. Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding 13. Burn Down the Mission 14. Sad Songs (Say So Much) 15. Sorry Seems to be the hardest word 16. Don’t Let the Sun Go Down on Me 17. The Bitch Is Back 18. I’m Still Standing 19. Crocodile Rock 20. Saturday Night’s Alright for Fighting BIS 21. Cold Heart 22. Your Song 23. Goodbye Yellow Brick Road.
(Foto di Francesco Prandoni)