A indagare sarà la Squadra mobile di Verona a dover accertare i fatti. "Stiamo facendo accertamenti su tutti i fatti che possono avere risultanze penali - ha detto Carlo Bartelli, da pochi giorni nuovo dirigente - stiamo procedendo con una ricostruzione dei fatti avvenuti giovedì in spiaggia, nell’abitato di Peschiera del Garda e sul treno; gli accertamenti sono in corso e proseguiranno"
“Erano in trenta. ci hanno circondato. Il caldo ci asfissiava, alcune di noi sono svenute. Cercavamo un controllore senza trovarlo, ci palpeggiavano il sedere e altre parti del corpo. E ridevano di noi. Ci dicevano: “Le donne bianche qui non salgono”. È il racconto delle ragazzine pesantemente molestate sul treno regionale 2640 che da Peschiera del Garda (Verona) avrebbe dovuto portarle a Milano, dopo una giornata trascorsa a Gardaland. Le vittime delle hanno denunciato quanto avvenuto dopo l’arrivo in stazione. La gita al parco divertimenti lo scorso 2 giugno è stata rovinata dagli abusi. Sono dieci vittime individuate. Secondo i racconti la banchina e i binari della stazione sono stati invasi “da oltre un centinaio di ragazzi, la maggior parte nordafricani”. È stato ipotizzato che avessero partecipato parte del gruppo che ha partecipato al maxiraduno convocato via social da un video su Tik-Tok, che ha creato disordini e tafferugli sulla spiaggia della località veronese.
Le giovani non hanno chiamato il 112 ma i genitori che hanno chiamato le forze dell’ordine. A indagare sarà la Squadra mobile di Verona a dover accertare i fatti. “Stiamo facendo accertamenti su tutti i fatti che possono avere risultanze penali”, ha detto all’Ansa Carlo Bartelli, da pochi giorni nuovo dirigente della Squadra mobile della Questura di Verona, precisando che “stiamo procedendo con una ricostruzione dei fatti avvenuti giovedì in spiaggia, nell’abitato di Peschiera del Garda e sul treno; gli accertamenti sono in corso e proseguiranno”. Intanto anche oggi è operativo alla stazione di Peschiera del Garda (Verona) e lungo le spiagge del basso lago il servizio rafforzato con agenti in antisommossa, impegnati a prevenire eventuali arrivi di malintenzionati, dopo gli incidenti del 2 giugno scorso. Sui social media erano circolati nei giorni scorsi post e video che annunciavano altri “assalti” alla località gardesana, presa di mira da baby gang. Durante la maxi rissa di tre giorni fa si sono verificati anche furti, oltre a danneggiamenti ad auto e locali pubblici.