Scontro rovente a “Coffee break” (La7) tra il deputato del Pd, Emanuele Fiano, e Marco Taradash, esponente di +Europa che con la Lega è tra i promotori dei referendum sulla giustizia.
Mostra perplessità sui referendum la vicepresidente dell’Anm, Alessandra Maddalena: “Sono referendum che non risolvono in alcun modo i problemi della giustizia. Quello sulle misure cautelari, poi, credo che sia anche estremamente pericoloso“.
Pur interrotta varie volte da Taradash, la magistrata spiega che il quesito referendario sulla custodia cautelare non elimina affatto il pericolo di reiterazione del reato. È completamente d’accordo Fiano che cita l’esempio del reato di stalking: “È un reato gravissimo per il quale una misura cautelare spesso utilizzata è il divieto di avvicinamento, ma, se passasse questo referendum quel divieto salterebbe. Quindi, è una cosa terribile”.
Maddalena aggiunge: “Questo quesito referendario taglia definitivamente ogni possibilità di prevenire in via cautelare condotte che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. Io mi chiedo come i cittadini possano sentirsi rassicurati da una riforma simile”.
Taradash ripete che è tutto falso: “Sullo stalking vale il principio, che non viene assolutamente toccato dal referendum, per cui se c’è una minaccia o un pericolo imminente, il magistrato può sempre intervenire. D’altra parte, quanti sono coloro che oggi sono soggetti a misure cautelari per lo stalking?”.
“Tantissimi”, risponde la vicepresidente di Anm, a cui fa eco Fiano.
Taradash continua: “Come mai per le strade italiane si verifica ogni giorno quasi un episodio per cui dovrebbero essere fermati i responsabili? In realtà, è molto complicato usare la misura cautelare. Leggetevi il codice di procedura penale e il quesito referendario. Sullo stalking questo referendum non incide per niente. Capisco che sia un argomento fortissimo che scuote l’opinione pubblica, ma state raccontando il falso”.
“No, no – insorge Fiano – Sono centinaia i casi che col vostro referendum salterebbero. Sei male informato, Taradash”.
“Quanti accusati di stalking sono in galera? – ribatte Taradash – Non raccontare balle”.
“Fai il Radicale e fammi parlare – replica Fiano – Sei tu che non devi raccontare bugie ai telespettatori. I magistrati italiani applicano la misura cautelare proprio perché c’è il rischio di reiterazione dello stalking, cioè una delle caratteristiche principali degli stalker: continuare, continuare, continuare. E tu difendi gli stalker, tu vuoi permettere che loro continuino ad avvicinarsi alle proprie vittime”.