Quando il bagnino ha preso il pattino di salvataggio per andare a soccorrere Rahhal Amarri, il 42enne ormai aveva perso i sensi. Poco prima la vittima aveva salvato due bimbi
Ha salvato due bimbi che rischiavano di annegare ed è poi deceduto a riva per un malore. E’ morto così a Castel Volturno (Caserta) Rahhal Amarri, un 42enne di origine marocchina, da quasi vent’anni nel comune del litorale casertano, dove gestiva il lido dove è avvenuta la tragedia. Sul posto la Guardia Costiera e il pm di turno della Procura di S. Maria Capua Vetere. Dai primi accertamenti effettuati, emerge che il 42enne, quando ha visto alcuni bambini in difficoltà tra le onde, si è tuffato e con l’aiuto di un secondo soccorritore li ha riportati a riva, ma quando è arrivato sul bagnasciuga non è stato possibile rianimarlo.
Amarri gestiva da tempo il Lido dei Gabbiani come rappresentante legale di una società che ne stava per acquisire il ramo d’azienda. Un fratello del 42enne, residente a Firenze, è in arrivo a Caserta, presso l’istituto di medicina legale, dove la salma è stata condotta; sarà lui probabilmente a decidere se chiedere o meno l’autopsia.
Il fatto è avvenuto tra le 9.30 e le 10 del 7 giugno: due bimbi di sei o sette anni, uno con i braccioli e l’altro senza, si sono tuffati e già poco dopo la corrente ha iniziato a portarli verso il largo. I bambini hanno gridato per richiamare l’attenzione; Amarri e un’altra persona che stava raccogliendo frutti di mare si sono subito buttati in acqua. Il 42enne marocchino è riuscito a salvare uno dei due bimbi, portandolo a riva, poi si è rituffato per salvare il secondo, verso cui stava arrivando anche l’altro soccorritore; quest’ultimo ha afferrato il bimbo e l’ha portato a riva, aiutato dal bagnino, mentre Amarri è rimasto dietro, colpito probabilmente da un malore. Il bagnino a quel punto ha preso il pattino di salvataggio ed è andato a soccorrere Amarri, che però aveva perso i sensi. La piccola imbarcazione è giunta poco dopo a riva, il bagnino e l’altro soccorritore hanno tentato di rianimare il 42enne, ma è stato tutto inutile; altri tentativi sono stati effettuati dai militari della Capitaneria di Porto e infine dai sanitari del 118, che hanno usato un defibrillatore, ma il cuore di Amarri aveva smesso di battere. Sul posto non c’erano bagnanti; i bimbi salvati si sono dileguati e anche i loro genitori.