“Chi ha sbagliato paghi”. Ha parlato in tv prima di entrare in camera di consiglio e per questo è stato sostituito a poche ore dalla sentenza. È iniziata con un imprevisto l’udienza in cui i giudici della Corte d’Assise di Lecce pronunceranno la sentenza nei confronti di Antonio De Marco, lo studente reo confesso dell’omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta.
Un giudice popolare è stato dichiarato decaduto per aver rilasciato un’intervista ad alcune tv fornendo valutazioni personali sull’esito del processo. Per questo il presidente del collegio Pietro Baffa ha disposto la sostituzione per incompatibilità. “Mi auguro che chi ha sbagliato paghi. Purtroppo è una grande sconfitta per l’umanità, al giorno d’oggi non dovrebbero più esistere queste cose. Hanno accertato, anzi probabilmente non c’è stata malattia mentale – ha detto il giudice popolare ad alcune emittenti – Succeda quello che deve succedere, è giusto. E basta. Le famiglie non possono perdonare, secondo me, non possono dimenticare, queste cose non si accettato. Purtroppo si subiscono. Ripeto, è una sconfitta per l’umanità che subiamo tutti”.
L’accusa è di omicidio volontario premeditato aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. I suoi difensori hanno invocato l’incapacità di intendere e di volere, mentre la procura, rappresentata dalla pm Maria Consolata Moschettini, ha chiesto l’ergastolo con il riconoscimento dell’aggravante della crudeltà e della premeditazione, oltre all’isolamento diurno per un anno. La pubblico ministero non ha voluto controreplicare alle arringhe difensive della scorsa udienza, quindi – dopo la sostituzione del giudicante – il collegio si è ritirato in camera di consiglio e la sentenza è attesa a ore.
De Marco, 21 anni originario di Casarano, venne arrestato 7 giorni dopo il duplice omicidio e da allora si trova nel carcere di Lecce. Il 21 settembre 2020 – secondo quanto ricostruito dall’accusa e ammesso dal giovane – uccise De Santis e Manta, rispettivamente 33 e 30 anni. De Marco aveva colpito i fidanzati con 60 coltellate: al cuore, ai polmoni e allo stomaco. Gli investigatori avevano ritrovato una serie di bigliettini insanguinati dove il 21enne descriveva con “inquietante meticolosità” il “cronoprogramma dei lavori”: “Pulizia… acqua bollente… candeggina… soda… ecc”.
Fra questi c’era anche una “mappa con il percorso da seguire per evitare le telecamere”. Di Marco conosceva la coppia, era loro ex inquilino. Il giovane aveva poi lasciato l’appartamento ad agosto, restando a Lecce. Dopo il trasferimento aveva iniziato a pianificare l’omicidio. Arrestato il 28 settembre, aveva confessato: “Li ho uccisi perché erano troppi felici e per questo mi è montata la rabbia”.