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Needle Spiking, torna l’allarme per le punture con l’ago in discoteca e concerti: “Un pizzico e poi non ricordi più nulla”. Ecco cos’è il pericoloso fenomeno

Dopo Inghilterra, Irlanda e Scozia adesso il Needle Spiking si avvicina a noi: "Un pizzico e poi non ricordi più nulla". Fermato un 20enne a Tolone 

di Paolo Aruffo

Torna la paura del Needle Spiking. Questa volta, però, non siamo nel Regno Unito, bensì in Francia. E la novità è che finalmente una persona è stata arrestata. A riportarlo, tra gli altri, è il sito francese Tv5Monde. Tutto sarebbe avvenuto il 5 giugno, durante un concerto a Tolone. Qui, circa 20 persone sarebbero state “pizzicate” con la droga invisibile. Ieri un uomo è stato fermato dalla polizia. Il sospettato, un 20enne del posto, è stato incriminato e posto in custodia cautelare nell’ambito di un’indagine aperta per “violenza aggravata con armi (siringa) e premeditazione“. Il giovane sarebbe stato identificato da due coetanee che hanno spiegato di averlo visto con una siringa in mano. Il fenomeno, come anticipato, non è nuovo. Dobbiamo infatti tornare ad ottobre scorso quando il Needle Spiking ha cominciato a diffondersi in Inghilterra, Irlanda e Scozia. In quell’occasione, oltre 30 atenei avevano aderito alla protesta per il boicottaggio dei locali notturni. Il motivo? Secondo loro si stava facendo poco e niente e sui social erano piovute denunce. La stampa estera ne aveva parlato per giorni, in particolare il New York Times aveva affrontato la vicenda, riportando alcuni esempi.

Come quello di Lizzie Wilson, una ragazza di 18 anni che vive a Nottingham. È metà ottobre e Lizzie si trova in un locale con tre amici a divertirsi quando, all’improvviso, sente un pizzico alla schiena. Tempo dieci minuti e fa fatica ad alzarsi. Gli amici la portano in ospedale, lì trascorre diverse ore impaurita e disorientata: “Nessuno dovrebbe mai vivere questo”, dirà lei successivamente, spiegando di aver perso totalmente il controllo di se stessa. Lizzie potrebbe essere un’altra vittima del pericolo con cui i giovani (di ambedue i sessi ma in gran parte donne) ora si stanno ritrovando a fare i conti: un’iniezione di sonniferi, farmaci o droga dello stupro nei locali della notte. Quella che una volta veniva messa di nascosto nel bicchiere, per intenderci. Ancora più veloce e pericolosa, tanto che Lizzie è stata sottoposta ad una serie di analisi del sangue per assicurarsi che non abbia contratto alcuna malattia. “Siamo sempre stati abituati a controllare il drink, a coprirlo. Ma non possiamo fare lo stesso con tutto il corpo. Non dovremmo avere anche questa responsabilità, è qualcun altro che ci sta colpendo”, aveva affermato un’altra giovane inglese intervistata. E ancora il caso di Zara Owen, studentessa 19enne dell’Università di Nottingham, altra presunta vittima del Needle Spiking. Il 10 ottobre è in un noto nightclub della città dove studia, quando all’improvviso non ricorda più nulla. La sua coinquilina le ha detto che è stata trovata, da sola, in un ristorante take-away: “Cosa che non faccio mai, specialmente se non sono in compagnia”, raccontava in un lungo post pubblicato su Facebook, a corredo dell’immagine della puntura sulla gamba. “Ora sto bene – continuava a scrivere – non ho avuto altri effetti, se non la perdita di memoria, ma non sono l’unica a cui è capitato”. Infine aveva concluso: “Questo post è di consapevolezza, non cerca simpatia. Per favore: non allontanarti dal tuo gruppo di amici. Se dovesse capitarti, vai in fondo a questa storia e speriamo che tutto possa terminare presto”. Le forze dell’ordine avevano quindi chiarito: “Nessun reato, compresa l’aggressione sessuale, è stato collegato alle iniezioni. Intensificheremo i pattugliamenti e collaboreremo con università e ospedali locali”, aveva dichiarato la polizia del Nottinghamshire. La stessa che, secondo Le Figaro, aveva anche fermato due uomini nell’ambito delle indagini sui frequenti incidenti denunciati già dal 12 settembre scorso.

Priti Patel, ministro dell’Interno britannico, aveva quindi chiesto alle forze di polizia di valutare urgentemente la portata del fenomeno. Drink Aware, ente di beneficenza nazionale che lavora per prevenire e ridurre l’abuso di alcol in Irlanda, sostiene che l’assunzione delle cosiddette droghe dello stupro possa portare a perdita dell’equilibrio, problemi alla vista, nausea e vomito. Ma anche confusione e perdita di coscienza. I giovani, tornati alla spensieratezza e al divertimento notturno dopo mesi di chiusure e restrizioni, vorrebbero vivere le serate in tranquillità, soprattutto in vista dell’estate. Poiché questo non accadeva, avevano anche lanciato una petizione affinché “il governo del Regno Unito decreti che i locali notturni debbano perquisire gli ospiti all’arrivo per evitare che armi dannose e altri oggetti entrino nelle sale. Potrebbe trattarsi di una perquisizione o di un metal detector, ma deve comportare l’adozione di misure tangibili per garantire la sicurezza del pubblico”. A questa denuncia si aggiunge il boicottaggio dei locali notturni. Ma attenzione, l’obiettivo dev’essere chiaro: “Lo scopo non è far restare le donne a casa ma inviare un messaggio ai proprietari dei club affinché garantiscano la sicurezza dei clienti“, aveva dichiarato Ally Valerio, uno degli studenti che aveva organizzato la protesta. E ancora: “Vogliamo uscire di nuovo, ma vogliamo farlo in un ambiente più sicuro”. Come riportato dal Guardian, Athena, una studentessa di musica di 19 anni che vive nella contea di Durham, ha riferito di aver chiamato la polizia e il servizio sanitario nazionale dopo aver avuto il sospetto che il suo drink fosse stato alterato in un bar il mese scorso e le è stato detto di andare al pronto soccorso per ricevere un test antidroga. Dopo aver aspettato tre ore, è stata respinta all’una di notte e le è stato detto che l’ospedale non effettua test antidroga e che non sapevano dove avrebbe potuto trovarne uno. “Almeno una persona che conosco, conosce a sua volta qualcuno che è stato drogato a sua insaputa. Questo è scioccante”, aveva affermato Tillie Drapper, una ragazza di 20 anni che ha avviato un forum su Facebook per segnalare in diretta (naturalmente in modo ufficioso) i casi di sospetto Needle Spiking. C’è addirittura qualcuno che cerca di indossare indumenti più robusti per proteggersi da eventuali punture. Ecco il clima di spavento che si sta diffondendo. E ancora una volta sono le vittime a dover costruire una corazza, a dover fare ‘qualcosa di più’, ‘qualcosa di meglio’.

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