Rapine anche per pochi spiccioli o per un biglietto del bus, aggressioni senza alcun motivo, risse selvagge. Spesso tutto filmato con gli smartphone e caricato sui social, principalmente TikTok. Solo nell’ultimo mese sono decine gli episodi di violenza compiuti – o ricostruiti dagli investigatori, ma risalenti agli scorsi mesi – che vedono coinvolti gruppi di minorenni, a volte vere e proprie baby gang. Da Catania a Varese, senza distinzione geografica, c’è la cronaca a raccontare come la percezione non sia sbagliata. L’ultimo episodio riguarda un 14enne accoltellato nel centro di Napoli: avvicinato in via dei Tribunali, ha reagito ed è stato prima preso a pugni e poi ferito con un oggetto appuntito in diversi punti del corpo riportando 21 giorni di prognosi. La maxirissa di Peschiera sul Garda, seguita al raduno organizzato sui social e ripresa con decine di video accompagnate dal ritmo di Alicante del trapper marsigliese Gambino, e le violenze denunciate sui treni che riportavano le ragazze verso casa sono solo il manifesto più visibile di un fenomeno che tiene insieme tutto il Paese. Anche il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, si è lamentato per le centinaia di interventi a cui sono state costrette le forze dell’ordine per schiamazzi, botte, feste abusive e risse. “Chiederò che i rinforzi arrivino ora e non a metà luglio, perché la situazione è grave”, ha detto dopo il week end.

Catania, l’aggressione da migliaia di visualizzazioni – Il racconto del mese di violenze e arresti culminato con il raduno non autorizzato “L’Africa a Peschiera del Garda”, che ha coinvolto soprattutto italiani di seconda generazione di origine nordafricana e a ragazzi nordafricani immigrati in Italia, inizia il 7 maggio a Catania. È passata una settimana dalla sera in cui due 17enni a bordo di uno scooter hanno aggredito e fatto cadere un 23enne mentre stava percorrendo la pista ciclabile del lungomare Ognina a bordo di un monopattino. Il tutto ripreso dal passeggero di un’altra moto e pubblicato su un social network, raccogliendo centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un video che per la Procura dei minorenni della città etnea è stato registrato e diffuso in Rete per “esaltare gesti di illegalità e dal profondo disvalore sociale”.

“Menagli che ti faccio diventare famoso” – Tre giorni dopo, il 10 maggio, è toccato ai magistrati di Roma intervenire contro una baby gang composta da adolescenti che a Isola del Liri, a marzo, aveva aggredito un coetaneo per rapinarlo del biglietto dell’autobus alla presenza di altri minorenni. Qualcuno era intervenuto a difenderlo? Macché. Anzi, secondo la ricostruzione degli investigatori, i giovani avevano filmato le violenze lasciandosi anche andare a dei commenti del tipo “menagli che ti faccio diventare famoso”. Nello stesso giorno i carabinieri di Bologna hanno fermato cinque minorenni di origine albanese, tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, che la notte dell’1 maggio avevano accoltellato al torace un 27enne e un 29enne fuori da un locale di via Zamboni. In base alla ricostruzione degli inquirenti, le vittime – che hanno riportato prognosi di 25 e 40 giorni – sono state avvicinate dal gruppo venendo prima insultate e poi aggredite. “Mi è saltata la rabbia”, ha detto ai carabinieri il 17enne ritenuto l’autore delle coltellate.

La rapina in centro a Varese – Neanche ventiquattr’ore dopo, la polizia di Varese ha arrestato un minorenne di origine marocchina – e ne ha denunciati altri 3 – per una rapina compiuta nel centro della città a inizio maggio. Il gruppo ha inseguito un 25enne mentre passeggiava e lo ha spinto contro il muro, immobilizzandolo. Poi lo ha costretto a consegnare l’orologio e il denaro. Il 12 maggio, altra regione ma scena simile: tre minorenni arrestati per due rapine compiute a Firenze a fine gennaio. I carabinieri hanno fermato due italiani e uno straniero – tutti tra i 16 e i 17 anni – ritenuti appartenenti a un gruppo di cinque giovani che il 29 gennaio colpì un altro giovane in via Pellicceria fratturandogli la mandibola. Il giorno seguente a Campi Bisenzio, il ‘branco’ attaccò altri due giovani, sempre cercando di rapinarli. Il 13 maggio è invece toccato a due 17enni di Cesano finire agli arresti per una rapina vicino alla stazione, compiuta il 22 febbraio, ai danni di un 13enne che riportò lesioni guaribili in dieci giorni.

La baby gang di Pietrasanta – A un giorno di distanza, ancora un 17enne finito nei guai, questa volta a Trani: il 10 maggio avrebbe picchiato un 14enne mentre altri due suoi coetanei lo insultavano per come era vestito. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, nonostante la vittima cercasse di allontanarsi, i tre lo seguivano. Quando lo hanno raggiunto, il 17enne lo avrebbe colpito con calci e pugni al volto, fratturandogli il setto nasale, nonostante l’intervento di alcuni passanti. Pochi giorni hanno impiegato anche gli investigatori dei carabinieri di Pietrasanta, in provincia di Lucca, a identificare il gruppo di sei bulli – 5 dei quali minorenni – che il 9 maggio avevano aggredito in un parco pubblico con calci, pugni e insulti razziali un 29enne migrante del Gambia affetto da disabilità psichica. Il gruppo aveva ripreso l’aggressione e per vantarsi aveva postato il video sui social. Nelle immagini si vedono i quattro accanirsi insieme contro il migrante che cerca di sottrarsi ai colpi, oppure uno dopo l’altro, come se fosse un bersaglio da palestra.

Gli aretini nel mito di Scarface – Ad Arezzo, lo scorso 24 maggio, sei minorenni – tutti di 16 o 17 anni – sono finiti in carcere e tre sono invece stati condotti in una comunità al termine di un’inchiesta su una serie di rapine, aggressioni per futili motivi, minacce aggravate, commesse a volte anche con coltelli, tirapugni e colli di bottiglia, avvenute tra il 2021 e il 2022, nella zona di piazza Sant’Agostino. La baby gang – secondo la procura dei Minori di Firenze – era una vera e propria associazione a delinquere caratterizzata da posizioni gerarchiche ed era conosciuta come “famiglia Montana”, dal nickname “Montana” che alcuni dei ragazzini della baby gang utilizzavano nei social riferendo a Tony Montana, protagonista del del film Scarface. Sui social il gruppo pubblicava post in cui gli appartenenti si presentavano con il volto travisato da passamontagna, vestiti di nero, con armi e taggando il codice postale della città – 52100 – per indicare il territorio di pertinenza della banda.

A Firenze calci e cinghiate nel parco – Poche ore a prima a Firenze, nei giardini pubblici di Villa Vogel, un altro episodio con 8 ragazzi protagonisti di un pestaggio ai danni di due minorenni con calci, pugni e cinghiate. La baby gang sarebbe formata da ragazzi italiani, minorenni, secondo i carabinieri che stanno portando avanti l’indagine. Il 25 maggio la scia di violenze riscende in Campania con quattro arresti – due maggiorenni e due minori – arrestati per una rapina compiuta il 6 febbraio a Castellammare di Stabia. Il gruppo – secondo gli inquirenti – aveva circondato un ragazzo, prelevandolo con la forza da un gruppo di amici e portandolo a un bancomat a prelevare 1.000 euro per farselo consegnare. Il tutto lungo l’arenile accanto alla villa comunale. Il 26 maggio è invece la procura di Torino a intervenire e i protagonisti dell’inchiesta, ancora una volta, sono giovanissimi. Secondo l’indagine dei magistrati minorili, quattro giovani tra i 15 e i 17 anni – tutti arrestati – avevano seminato il panico nelle zone centrali del capoluogo piemontese tra novembre 2021 e lo scorso febbraio. Armati di coltelli avvicinavano le vittime e le costringevano a farsi consegnare soldi e cellulari.

I 14enni lucchesi in azione per pochi spiccioli – Per soldi agivano anche i membri di una baby gang – tutti lucchesi tra i 14 e i 16 anni – denunciati dai carabinieri il 28 maggio per minacce, tentata rapina ed estorsione ai danni di ragazzi di poco più piccoli, fra i 13 e i 14 anni. Gli episodi sono tutti avvenuti negli ultimi tre mesi: in un’aggressione, il 23 aprile in piazza Napoleone, i quattro avrebbero accerchiato un 14enne e dopo averlo bloccato, minacciandolo e colpendolo con schiaffi, lo avrebbero costretto a consegnare 130 euro. Il 14 maggio invece il gruppo avrebbe costretto con la minaccia un 13enne e un 14enne a consegnare appena pochi spiccioli. Di quattro azioni tra marzo, ottobre e novembre 2021, tutte nella zona di piazza Sempione, sono invece accusati altrettanti minorenni di Roma. La baby gang si è resa protagonista di aggressioni e rapine ai danni di coetanei, come i carabinieri della stazione Roma Città Giardino hanno ricostruito analizzando le immagini di videosorveglianza della piazza, nonché le chat utilizzate dal gruppo.

Il ragazzo sfregiato fuori dal liceo di Desio – Botte e rapine sono al centro anche dell’inchiesta della procura minorile di Brescia che ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 5 minorenni, accusati di aver aggredito altri otto coetanei nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2021 e il 26 febbraio scorso. In un caso i minori avrebbero avvicinato le vittime – colpite con calci e pugni – con il pretesto di chiedere il cambio di una banconota e li hanno derubati di cellulare, portafogli e gioielli in oro. Il 26 febbraio avrebbero invece rubato il giubbotto ad un coetaneo. Sempre in Lombardia, il 4 giugno, due 16enni sono stati arrestati per aver rapinato un ragazzo fuori da un liceo di Desio, teatro neanche tre mesi fa di un maxi-rissa con machete in pieno pomeriggio. La coppia, armata di coltello, ha avvicinato quattro 15enni ordinando loro di consegnare smartphone e portafogli. Le vittime non hanno voluto darglieli e la coppia ha preso di mira uno di loro, puntandogli il coltello alla gola e colpendolo al volo. Nei loro cellulari, gli investigatori hanno trovato foto e video che li ritraggono mentre esaltano altre rapine commesse mostrando portafogli e smartphone, bottino delle loro azioni.

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