Appena il tempo di archiviare la saga giudiziaria che ha coinvolto Johnny Depp e Amber Heard e già se n’è aperta una che rischia di essere ancora più clamorosa. È quella che riguarda Brad Pitt e Angelina Jolie, alle prese da anni con un divorzio senza fine, una battaglia legale cominciata nel 2016 per la divisione del patrimonio e l’affidamento esclusivo dei figli, che ha tutti i contorni per deflagrare in maniera ancora più potente. In ballo c’è infatti la vendita di Château Miraval, la tenuta in Provenza che include una delle cantine più esclusive del Sud della Francia, che ora fa litigare gli ex coniugi: Pitt accusa infatti la Jolie di aver venduto le quote della proprietà da 500 ettari al solo scopo di ferirlo. Ma, a sorpresa, nella causa irrompe anche la questione Ucraina. Ecco perché.
PITT PORTA IN TRIBUNALE LO JOLIE PER I VIGNETI DI MIRAVAL
Il nido d’amore dei “Brangelina” è diventato da tempo un covo di veleni e nonostante l’accordo firmato dai due attori, che prevedeva che nessuno dei due avrebbe potuto venduto le proprie quote di Chateau Miraval senza il consenso dell’altro, l’attrice avrebbe rotto il patto “solo per infliggere dolore a Pitt”, sostengono gli avvocati del divo. Ma c’è di più: i legali sostengono che l’operazione effettuata lo scorso ottobre dalla Jolie avrebbe un altro dato controverso visto che l’attrice ha ceduto la sua quota a Tenute del Mondo, società dell’oligarca russo Yuri Shefler, noto per essere il produttore della vodka russa Stoli oltre che per la presunta vicinanza con Vladimir Putin.
LA JOLIE IN AFFARI CON UN AMICO DI PUTIN?
Nei documenti depositati dagli avvocati di Pitt al tribunale di Los Angeles, il miliardario Shefler viene definito un “imprenditore con associazioni e intenzioni maligne” e viene sottolineato il legame “personale e professionale con il circolo ristretto di Putin“. Una stoccata rumorosa alla Jolie, da anni ambasciatrice speciale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) con cui poche settimane fa è stata anche in Ucraina per coordinare gli aiuti ai profughi. “Da quando nel febbraio 2022 la Russia ha invaso l’Ucraina – scrivono i legali di Pitt – Miraval ha cercato rassicurazioni che Shefler non fosse legato a Putin e che la sua affiliazione a Stoli non avrebbe creato rischi commerciali”. In realtà emerge ora che lo stesso Shefler, lo scorso marzo, aveva rilanciato un comunicato per ribadire di aver lasciato la Russia già nel 2002 per l’opposizione a Putin e di aver cambiato il nome della propria azienda, Stolichnaya, chiamandola Stoli “in segno di solidarietà verso l’Ucraina”.
I LEGALI DI PITT CONTRO L’OLIGARCA RUSSO
Ma evidentemente questo non è bastato ai legali di Pitt, che ora rilanciano. Da una parte definiscono “disperato” il tentativo di Shefler di prendere le distanze da Putin, dall’altra rivelano i legami tra il miliardario russo e il principe saudita Mohammed bin Salman, considerato dalla Casa Bianca (e non solo) il mandante dell’omicidio del giornalista e dissidente Jamal Khashoggi. La “rete di personaggi dalla reputazione compromessa” sarebbe dunque una minaccia per il brand Miraval che da anni produce nei suoi vigneti alcuni dei rosé più premiati al mondo.
LA TENUTA COMPRATA PER 55 MILIONI DI EURO
Château Miraval è una tenuta da 500 ettari, di cui 50 occupati da un vigneto grazie al quale vengono prodotte ogni anno milioni di bottiglie. Nella proprietà dove Pitt e Jolie si sono sposati, c’è anche un esclusivo resort con 35 stanze per clienti milionari e attenti alla privacy, un centro benessere, piscina, palestra e una sala da incisione (usata in passato anche dai Pink Floyd e da Sting). Il tutto immerso tra vigneti, uliveti e un piccolo villaggio in pietra in classico stile provenzale. Si dice che per acquistare Château Miraval, nel 2008, Brad Pitt e Angelina Jolie, avessero staccato un assegno di circa 55 milioni di euro: oggi le stime sfiorano i 100 milioni.