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Matthew McConaughey dal palco della Casa Bianca mostra le Converse verdi di una giovane vittima della sparatoria di Uvalde

Qual è l’appello dell'attore? Ha spiegato che servono più controlli per capire a chi vengono vendute e che sia necessario innalzare l’età minima per l’acquisto dei fucili semiautomatici AR-15, proprio il tipo di arma utilizzata nella strage di Uvalde, a 21 anni. “Sono regole ragionevoli, pratiche e tattiche per la nostra nazione, i nostri stati, le nostre comunità, scuole e case”, ha detto

di Simona Griggio

“Sulle armi è arrivato il momento di cambiare. È ora di stabilire nuove leggi bipartisan”. Giacca scura, camicia banca, occhiali, l’attore Matthew McConaughey parla serio e risoluto. Lancia un appello direttamente dal palco della Casa Bianca. E lo fa da texano originario Uvalde, la città teatro della strage dove un ragazzo appena maggiorenne ha ucciso 21 persone, fra cui 19 bambini. Mette in guardia: “Per quanto il nostro Paese sia diviso, la questione della responsabilità sulle armi è una di quelle su cui siamo più d’accordo che in disaccordo, davvero”. E specifica: “Ma questa non dovrebbe essere una questione partitica. Ci troviamo davanti a una finestra di opportunità che non abbiamo mai avuto prima, una finestra in cui sembra che il vero cambiamento possa avvenire”.

Poco prima di parlare pubblicamente ha incontrato il presidente Joe Biden e la sua portavoce Karine Jean-Pierre. Hanno discusso di come usare la sua popolarità di attore per invitare i leader politici a stabilire leggi adeguate che regolino l’uso delle armi. Un’azione bipartisan forte. Che potrebbe sensibilizzare anche grazie alla sua notorietà. Matthew McConaughey è una star del cinema super acclamata, il protagonista dei film “The Gentleman”, “Una vita in fumo”, “Il momento di uccidere”. Ma a 52 anni ciò che gli preme di più è di convincere i parlamentari a imporre nuove limitazioni sulla vendita delle armi. Soprattutto ha commosso tutti. Perché non è più possibile che ci siano stragi di questo tipo.

Pochi giorni fa l’attore era proprio davanti ai cancelli della Robb Elementary School, nell’assolata giornata di commemorazione a porre mazzi di fiori. A stento lui, da texano, tratteneva le lacrime. Ha parlato con i genitori di quei bambini uccisi. Ha raccolto le loro testimonianze e ricordi. Quel senso di disperazione incolmabile di futuro spezzato. Alla Casa Bianca, davanti ai giornalisti assieme alla moglie Camila, con la voce strozzata ha mostrato le foto dei bimbi, ha raccontato la loro breve vita, quali fossero i loro desideri. Stroncati dalla follia omicida di un ragazzo armato. Ha raccontato che lui e sua moglie sono tornati a Uvalde il giorno dopo la sparatoria e hanno trascorso molto tempo con le famiglie toccate dalla tragedia: “Vogliono che la perdita delle vite dei loro cari abbia un significato”.

Poi la sua espressione si fa emozionata, si capisce che è addolorato come genitore. Lui, che ha tre figli, non ce la fa a non raccontarlo: “Maite indossava Converse alte verdi con un cuore che aveva disegnato a mano sulla punta destra”. Sua moglie Camilla le mostra ai presenti: “Rappresentavano il suo amore per la natura. Le indossava tutti i giorni”. Queste sono le stesse Converse verdi che la bambina calzava anche nel giorno della sua morte. E si sono rivelate l’unica prova chiara per identificarla durante la sparatoria”.

Qual è l’appello di Matthew? Ha spiegato che servono più controlli per capire a chi vengono vendute e che sia necessario innalzare l’età minima per l’acquisto dei fucili semiautomatici AR-15, proprio il tipo di arma utilizzata nella strage di Uvalde, a 21 anni. “Sono regole ragionevoli, pratiche e tattiche per la nostra nazione, i nostri stati, le nostre comunità, scuole e case”, ha detto. Ha incalzato: “Non sono un passo indietro, ma un passo in avanti verso una società civile e per il Secondo emendamento”. Ricordiamo: è quello che negli Stati Uniti garantisce il diritto di possedere armi. La diga contro la quale si sono scontrati tutti i precedenti tentativi di regolamentazione.

C’è sempre stata l’opposizione dei Repubblicani verso una stretta. Ma ora, ha insistito l’attore, “il clima sembra cambiato, ora c’è un’opportunità”. Si sa, infatti, che sono in corso trattative per arrivare a un controllo delle vendite almeno per le armi più letali. Perché, ha precisato, “le persone sono stufe di vedere che il Secondo emendamento viene puntualmente abusato e distorto da alcuni individui squilibrati”. McConaughey ha covato in passato qualche ambizione politica. L’anno scorso è andato vicino a una sua autocandidatura indipendente come governatore del Texas. Pur non avendo mai rivelato se il suo cuore battesse per i Dem o per i Repubblicani.

Nel suo intervento ha voluto far pesare la sua fama mettendola al servizio di un’ottima causa. Nel 2014 ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista, portandolo via a Leonardo DiCaprio, per la sua fenomenale interpretazione di Ron Woodroof (per la quale ha dovuto perdere 25 chili) in “Dallas Buyers Club”, diretto da Jean-Marc Vallée. Viene considerato un sex symbol: biondo, fisico statuario, è comparso spesso volte nelle classifiche degli uomini più belli del mondo. E nell’aprile 2014 Time lo ha menzionato tra le persone “più influenti al mondo”.

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