Siamo dei “bastardi” senza gloria, secondo Dmitry Medvedev, giullare di Putin, che svela a mezzo Telegram di “odiarci” e giura: “finché sarò vivo farò di tutto per farli sparire”. La colpa è ovviamente dell’Unione Europa che ha approvato l’ennesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, perseguendo la via della pressione economica.

Ora, assodato che il numero due, occulto, della Russia giura di scannarci, con un linguaggio da kapò, il colmo rimarrebbe quello di ascoltare le dichiarazioni vittimiste dei simpatizzanti del Cremlino (filoputiniani è diventato un insulto, qualcosa che non si può più dire). Perché, vedete, parrebbe, seguendo il pensiero di costoro, che ci meritiamo la morte e che Medvedev attui il suo piano, inserendo un po’ di polonio nella nostra brioche del mattino. “’C’è’ lo siamo meritati: è colpa nostra se ha perso le staffe. Dovevamo stare zitti” pare già di sentire o leggere i commenti dei – finti – perseguitati in Italia, quelli de “è colpa nostra se la Russia ha attaccato l’Ucraina”.

Ora, l’unico inviato degno di intervistare Medvedev sarebbe il caro Giletti, visto che è andato in Russia ad ascoltare – e celebrare – gli altri. Ma questa volta, nella sua sconfinata conoscenza giornalisti – apprezzata da Salvini – vorremmo che chiedesse a Medvedev: “come hai intenzione di farci fuori?”. Nel cataclisma mediatico che si è abbattuto sull’Italia, diventata teatro della più ripugnante propaganda in favore di un regime totalitario, l’unica arma che ci rimane è proprio quella di essere dei bastardi: un miscuglio di voci chiassose capace di dire tutto il contrario di tutto. Ma in serena libertà.

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