Il presidente Nausėda aveva avvertito che la Russia non si sarebbe fermata all'Ucraina, un mese dopo un parlamentare di "Russi Unita" deposita un testo di legge che annulla il riconoscimento dell'indipendenza del 1991: "Non c'è stato un referendum sulla seccessione dall'Urss"
Il presidente lituano l’aveva detto, senza mezzi termini, appena iniziata l’invasione: “l’Ucraina non è il solo obiettivo della Russia”. Un mese dopo quello che sembrava impossibile si materializza alla Duma in forma di un disegno di legge che si propone proprio di annullare l’indipendenza della piccola repubblica ottenuta ormai 31anni fa, a seguito del disfacimento dell’ex Unione Sovietica. La notizia non è stata ancora intercettata dai media internazionali ma sarà già scivolata sui tavoli dell’intellingence occidentale cerchiata di rosso: la Lituana non solo fa parte dell’Europa, ma è anche base Nato delle operazioni contro i russi, con un campo di addestramento a Parabrade, a circa 60 km dalla capitale Vilnius. Proprio i rischi paventati dal presidente Gitanas Nausėda hanno indotto i governi europei, come quello tedesco, ad aumentare loro presenza militare nella regione baltica per affronta rischi e sfide alla sicurezza regionale. Rischi che ora sono scritti nero su bianco nel supremo organo di Stato della Russia.
Il partito di Putin Russia Unita, per mano del deputato Yevgeny Fyodorov ha presentato un disegno di legge che annulla la risoluzione del Consiglio di Stato dell’URSS “Sul riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica di Lituania”. Il disegno di legge è disponibile nella banca dati della Duma. Il testo sostiene che quella risoluzione fosse “illegale”, poiché adottata da un organo “incostituzionale in violazione di alcuni articoli della costituzione sovietica”. Il parlamentare ha ricordato che in Lituania non si è tenuto “alcun referendum sulla secessione dall’URSS” e non è stato fissato “alcun periodo transitorio per risolvere questioni controverse”.
L’autore del disegno di legge ha anche osservato che la Costituzione della Federazione Russa contiene l’articolo 67.1, secondo il quale “la Federazione Russa è il successore legale dell’URSS sul suo territorio”. Allo stesso tempo, nel marzo 1991 si è tenuto un referendum nella stessa Unione Sovietica, in cui la maggioranza dei cittadini ha votato per la conservazione dell’URSS come un unico stato, ha sottolineato Fedorov. L’indipendenza della SSR lituana è stata riconosciuta il 6 settembre 1991. Prima di allora, nel marzo 1990, il Consiglio supremo della LSSR ha emesso una legge che ribattezza lo stato in Repubblica di Lituania e ha proclamato un atto per il ripristino della sua indipendenza.