Top Gun: Maverick vola ancora al box office nonostante i buoni incassi di Jurassic World: Dominion. Così c’è già chi dice che nelle sale ci si va, ma solo per vedere i blockbuster hollywoodiani. E non i film italiani. Del resto i dati parlano chiaro. Secondo i dati Cinetel appena aggiornati, dall’1 agosto 2021 al 7 giugno 2022, la top ten degli incassi parla solo statunitense. Al primo posto troviamo Spider man: no way home (uscito sotto Natale nel pieno delle restrizioni antiCovid) che ha raccolto 24 milioni e mezzo di euro. Al secondo posto Doctor Strange nel multiverso della follia (uscito in primavera, ancora con gli strascichi di green pass e mascherine obbligatorie) con 13 milioni e mezzo. Sul terzo gradino The Batman con 13 milioni e duecentomila euro. Seguono, tutti in una forbice d’incassi che va dagli otto milioni e due ai sei milioni: Animali Fantastici – I segreti di Silente; Eternals; No time to die; Top gun: Maverick (ancora in sala); Dune; Venom – La furia di Carnage; Uncharted. Se inoltre andiamo a spulciare l’ultimo weekend in sala troviamo che Top Gun: Maverick scala al secondo posto con tre milioni e ventiduemila euro d’incassi, superato di pochissimo dal nuovo capitolo (non proprio irresistibile) di Jurassic Park che fa 3 milioni e 107mila euro. Regge al terzo posto Nostalgia di Mario Martone con protagonista un volto notissimo del cinema italiano, Pierfrancesco Favino, ma a 456mila euro. Per un totale dopo due settimane che sfiora il milione di euro: cifra che oggi è grasso che cola, ma che nel pre Covid era alquanto mediocre. Oltre il podio, di produzioni italiane, sbuca soltanto la prima parte di Esterno Notte di Bellocchio sul caso Moro che incassa poco più di 87mila euro. Insomma, l’Italia al botteghino non c’è. Difficile comprendere la dinamica per la quale le produzioni italiane non hanno inciso in questo ennesimo anno travagliato pandemico, dove le sale cinematografiche italiane sono stati i luoghi di cultura e spettacoli più tartassati dalle norme antiCovid. Solo per fare un esempio le mascherine e i pass non sono più obbligatori da febbraio scorso praticamente in tutte le nazioni europee (in Gran Bretagna non c’è mai stata alcuna restrizione obbligatoria per l’accesso) mentre in Italia l’obbligo della ffp2 continuerà ancora un’altra settimana. Certo si dirà: eppure se c’è un film popolare come quelli hollywoodiani, come l’atteso Top Gun o i nuovi capitoli dei supereroi il pubblico affolla le sale. Un attimo. Un passo indietro, e chiudiamo il ragionamento. Se prendiamo come confronto l’ultimo anno “normale”, ovvero il 2019, nella top ten italiana al box office troviamo sempre nove titoli statunitensi su 10 (al sesto c’è Il primo natale di Ficarra e Picone), ma le cifre degli incassi sono talmente differenti da fare spavento: 37 milioni per il primo (IL Re Leone); 30 il secondo (Avengers: endgame); 29 il terzo (Joker). Poi tra quarto e sedicesimo posto nel 2019 tutti i film, tra cui anche Pinocchio di Garrone sono abbondantemente tra i 18 e i 10 milioni di incassi per un totale annuo di oltre 94 milioni. Insomma a luglio prossimo gli incassi del 2022 saranno poco più della metà di quelli del 2019. Un debacle che non può essere spiegata facilmente con la mancanza di film italiani “popolari”. La triste realtà è che oggi in sala, a vedere i film, ci va soltanto qualche nostalgico kamikaze anche e soprattutto delle abbuffate commerciali.