La presidente di Fratelli d'Italia parla di una decisione "intempestiva e inopportuna", il leader del Carroccio arriva a convocare una "riunione urgente": tutti contro la presidente della Bce per la scelta di alzare i tassi e chiudere la stagione dei maxi acquisti di titoli di Stato. . Il leader M5s: "Non possiamo permetterci una recessione". Anche Forza Italia critica, Tajani: "Credo potesse aspettare, rischia di commettere lo stesso errore che fece con il Covid"
Giorgia Meloni parla di una scelta “intempestiva e inopportuna”, Matteo Salvini arriva a convocare una “riunione urgente” della Lega. I due partiti di destra in Italia, visti i primi effetti sullo spread e su Piazza Affari, si scagliano contro la presidente della Bce, Christine Lagarde, per la decisione di alzare i tassi a partire da luglio in scia alla Fed e chiudere la stagione dei maxi acquisti di titoli di Stato. La poca chiarezza sugli interventi per contenere gli spread ha fatto il resto, con il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il Bund tedesco che si è subito allargato mentre Piazza Affari ha perso oltre il 5%. Il leader M5s Giuseppe Conte usa toni più moderati, non critica esplicitamente Lagarde ma lamenta a sua volta che l’intervento sui tassi “creerà nuove difficoltà alle famiglie. Abbiamo tutti gli ingredienti per una miscela esplosiva, dopo due anni di pandemia non possiamo permetterci una recessione sulla pelle di famiglie e imprese”.
Meloni, parlando a margine di un comizio elettorale a Gorizia, è stata più tranchant e ha attaccato: “Mi pare che il risultato dello spread all’indomani delle posizioni della Lagarde la dica lunga su quanto si riesca a capire il momento che si sta attraversando”. Quindi l’appello a Mario Draghi: “Chiedo al presidente del Consiglio e ai nostri rappresentanti alle istituzioni europee di far sentire la loro voce, perché noi non siamo in questo momento in una posizione di rivedere i quantitative easing, che comunque ci ha molto aiutato in una fase in cui mettiamo insieme due choc, quello della pandemia e della guerra“. Non fare nulla, attacca la presidente di Fratelli d’Italia, vorrebbe dire “avere una classe dirigente incapace di leggere la realtà”.
La Lega usa toni ancora più forti: “Banca Centrale, Commissione e Parlamento europei: è partito un attacco contro l’Italia. Matteo Salvini ha convocato per lunedì una riunione urgente della Lega, spiegando che è necessario reagire subito per difendere il lavoro e i risparmi degli italiani”, si legge in una nota. “Bce, Commissione e Parlamento europeo è partito un attacco contro l’Italia, c’è chi specula e vuole svenderci come la Grecia”, lamenta il leader. Il senatore Alberto Bagnai, responsabile economico del partito, parla di una ” mossa goffa e inappropriata della signora Lagarde”. Che però, a suo dire, avrebbe un vantaggio: “Far capire a tutti che lo spread, utilizzato come strumento di ricatto politico contro precedenti governi italiani, non ha nulla a che vedere con la qualità di questi governi”. Poi Bagnai aggiunge: “L’innalzamento dei tassi di interesse è una misura sbagliata, che non contribuirà a ridurre il tasso di inflazione e, anzi, potrebbe aumentarlo, così come certamente aumenterà l’instabilità finanziaria dei debitori non solo pubblici ma anche privati. Ancora una volta – prosegue Bagnai – il quadro macroeconomico europeo è messo a rischio da élite inadeguate“. Il deputato della Lega, Claudio Borghi, dichiara: “La signora Lagarde si faccia spiegare da qualcuno il mestiere e inizi ad acquistare i titoli dei paesi con spread troppo alto e se i tedeschi non vogliono, se ne faranno una ragione”.
Anche l’altro partito della coalizione di centrodestra, Forza Italia, si lamenta delle decisioni prese dalla Banca centrale europea. Le critiche però sono più contenute: “Credo la signora Lagarde potesse aspettare qualche mese. La decisione di far aumentare il costo del denaro riguarda una realtà dove l’inflazione cresce per cause esterne, non interne”, commenta Antonio Tajani. “Più giusto attendere di dare un tetto al prezzo del gas, quindi far calare il prezzo dell’energia, poi decidere. Rischiamo di commettere lo stesso errore che stava per commettere all’inizio del Coronavirus la presidente della Bce”, ricorda il coordinatore di Fi. Che qui non nasconde il “molto scetticismo” per una “decisione che andava presa a mercati chiusi per evitare di aumentare lo spread e un danno alle borse europee”.