Più candidati donne che uomini o addirittura niente uomini. È lo strano record delle isole Eolie che regalano alle amministrative siciliane un’impronta tutta al femminile. In uno dei tre comuni al voto, infatti, l’aspirante sindaca viene sostenuta da una lista in cui le candidate superano i candidati. Mentre in un altro comune l’unico candidato è donna e come unico sfidante avrà il quorum. Succede d’altronde nelle “sette sorelle”, come vengono chiamate anche le Eolie, dove domenica prossima si voterà in tre dei quattro comuni: a Lipari (che comprende Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Stromboli e Vulcano) e a Salina, dove si voterà nei comuni di Santa Marina e di Malfa (Leni vota tra due anni).

La prima singolare preponderanza rosa la segna la più grande delle Eolie, ovvero Lipari, dove i candidati sono tre uomini e una donna. E fin qui, niente di nuovo, se non fosse che la candidata in questione, la 37enne Annarita Gugliotta, è sostenuta da una lista civica in cui su 16 aspiranti al consiglio comunale, 9 sono donne: “Abbiamo le quote azzurre”, scherza l’aspirante sindaca. E spiega: “La nostra è sempre stata una società matriarcale. Che vuol dire? Che la gestione familiare è sempre stata in mano alle donne, senza scordare che qui le aziende hanno un’impronta tipicamente familiare, dalla ristorazione all’agricoltura”.

Un’impronta che tuttavia finora non si è tradotta in politica: l’unica sindaca donna che abbia vantato finora il comune più grande delle Eolie è stata Annalisa Leone, che a fine degli anni ’80 venne eletta però dal consiglio comunale e per pochi mesi. Solo adesso, più di 30 anni dopo, una lista con più donne che uomini prova a stroncare la predominanza maschile del consiglio comunale eoliano. Ma com’è successo? “È successo che in questa fase, un gruppo di donne ha deciso di sostenere la più giovane candidata donna della nostra storia”, indica Gugliotta. Consigliera comunale uscente, penalista, con specializzazione in diritto del mare – “figlia di pescatore”, sottolinea lei – è entrata in consiglio comunale per la prima volta a 26 anni. Adesso prova l’assalto allo scranno più alto ma soprattutto a colorare di rosa l’aula consiliare di Lipari: “Sono tutte appartenenti a diverse professionalità, tutte attive nel nostro contesto sociale”, ci tiene a presentarle così l’aspirante sindaca, e ad elencarle una per una. C’è la tecnologa alimentare, l’ex dipendente comunale, la creativa, la commerciante, l’organizzatrice di eventi, la consulente marketing e “un solo consigliere comunale uscente – tiene a specificare lei – perché sono tutte e tutti neofiti della politica, proponiamo così un consiglio comunale completamente rinnovato, per superare l’immobilismo di questi ultimi dieci anni”.

Gugliotta, che ha rinunciato a inserirsi nella lista in suo sostegno “per lasciare spazio all’impegno di chi mi sostiene”, dovrà vedersela però con altri tre uomini, tra cui il vicesindaco uscente, Gaetano Orto, l’imprenditore alberghiero Emanuele Carnevale e il 73enne Riccardo Gullo, già sindaco di Santa Marina di Salina e di Leni. Se la sfida è agguerrita a Lipari, la strada è completamente spianata, invece, a Malfa, dove la sindaca uscente, Clara Rametta, non ha rivali: è l’unica candidata. Nota ristoratrice, proprietaria del ristorante-hotel Signum, Rametta ha guidato il comune negli ultimi cinque anni, mettendo a tacere la nota litigiosità degli eoliani, e dei salinoti in particolare – nella loro isola contano non a caso tre comuni, contro l’unico che raggruppa tutte le altre – e va al rinnovo amministrativo da sola: “Speriamo che la gente capisca che però bisogna andare a votare per superare il quorum, la soglia minima di votanti che renda valida l’elezione e che non dia per scontato che siccome sono l’unica candidata si possa pure non andare a votare”, si preoccupa di sottolineare. Mentre sul record dell’unica donna candidata non mostra stupore: “A Malfa abbiamo avuto negli anni ’50 come sindaca Anna De Maria, fu una vera luminare, di certo molto avanti coi tempi”. Ma non solo: “Alle Eolie l’imprenditoria vanta una folta presenza femminile: Daniela Virgona (produttrice di malvasia) o Maurizia De Lorenzo (produttrice di capperi, cucunci e relative conserve), per citarne alcune”, sottolinea lei che è madre di Martina Caruso la chef del Signum, che a 26 anni ha raggiunto la stella Michelin: la più giovane d’Italia.

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