Negli scorsi giorni Giacomo Rossignotti, titolare dello storico bar Mangini di Genova, aveva dichiarato ai giornali locali di non riuscire a trovare personale per aprire il chiosco esterno per la stagione estiva, la causa, come da luogo comune della retorica imprenditoriale sarebbe il reddito di cittadinanza: “Si crescono ragazzi che pensano di poter vivere senza poter lavorare, si sono rilassati dopo due anni di pandemia e non vogliono lavorare”. In risposta a queste esternazioni, l’associazione Genova che Osa ha organizzato un presidio davanti al locale “contro la retorica dei giovani fannulloni“.
Presenti una cinquantina di giovani e alcuni candidati di Sinistra Italiana, durante l’iniziativa sono stati esposte al microfono le ragioni della protesta: “Le dichiarazioni del titolare del bar sono solo le ultime di una lunga serie che va dal presidente degli industriali Bonomi, al ministro del turismo Garavaglia – spiega Stefano Gaggero del centro studi Genova che Osa – Siamo stufi di questa continua colpevolizzazione dei giovani, il problema non è il reddito di cittadinanza ma la pessima qualità dell’offerta lavorativa. A Genova circa metà dei giovani è occupata nei settori del commercio, della ristorazione, dell’accoglienza e delle consegne: si tratta di settori in cui spesso vengono offerti bassi salari, orari e carichi di lavoro esagerati, contratti parziali e precari, prospettive di carriera inesistenti, riconoscimento sociale nullo. A Genova – continua Gaggero – il reddito di un giovane lavoratore è inferiore a 7.000 euro annui e il reddito di cittadinanza medio per 10.000 famiglie è di soltanto 530€ al mese”. La cifra è inferiore a quella che offrirebbe il titolare del bar: “Ma la domanda non incontra l’offerta e, potendo farlo, preferisco tenere chiuso il chiosco per lanciare un segnale – spiega a ilfattoquotidiano.it Giacomo Rossignotti – un reddito di cittadinanza, anche basso, dato a giovani che potrebbero lavorare li disincentiva a farlo e spinge a cercare lavori in nero per arrotondare senza troppa fatica, è un sistema distorsivo che porta alla distruzione della società”.