“Noi contro voi”, ovvero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino contro Marcello Dell’Utri e Totò Cuffaro: l’immagine sui nuovi manifesti del collettivo Off-line corporation nel giorno di chiusura della campagna elettorale a Palermo è fortissima. Al terzo intervento di guerrilla urbana per le strade del capoluogo siciliano, il collettivo pone perfino una domanda agli elettori: “Da che parte stai?”. Mentre in un altro manifesto si fa riferimento all’arresto di mercoledì scorso del candidato di Forza Italia Pietro Polizzi che in un’intercettazione telefonica si sentiva discutere di presunti accordi elettorali con Agostino Sansone, esponente di una famiglia mafiosa nota soprattutto per avere aiutato la latitanza di Totò Riina: “Polizzi arrestato per mafia? Noi di Off-line corporation conosciamo i nostri polli”, scrivono su un manifesto in cui un uomo col passamontagna mostra due polli col simbolo “Forza Mafia”.
Lo stesso simbolo che campeggiava nelle immagini affisse le volte precedenti. Il terzo di quest’ultima tornata di manifesti prima del voto di domenica vede invece l’immagine di Dell’Utri accanto a un Cuffaro che tiene in braccio un neonato col viso del candidato di centrodestra, Roberto Lagalla. “Mi viene la pelle d’oca al pensiero della Palermo del 1992: era una città così stremata, stanca e ferita, che arrivò a spintonare persino il presidente della Repubblica durante i funerali degli agenti della scorta di Paolo Borsellino. Mi chiedo dove siano finiti quei palermitani, la loro rabbia, la loro voglia di rivalsa”, così un membro del collettivo si rivolge ai lettori dalle pagine de Il Fatto Quotidiano.
Il tema della mafia è stato il filo conduttore della campagna elettorale delle amministrative di Palermo, da quando 5 dei sei candidati di centrodestra hanno lasciato il passo all’ex rettore Roberto Lagalla sul quale da subito aveva puntato Marcello Dell’Utri, tornato nella sua città natale negli scorsi mesi per una serie di incontri politici all’Hotel delle Palme, proprio mentre il centrodestra era in pieno subbuglio, non riuscendo a trovare una sintesi. La svolta finale è poi arrivata col sostegno di Totò Cuffaro, che inizialmente sembrava appoggiare il forzista Francesco Cascio, salvo poi virare in extremis su Lagalla e non lasciare altra scelta ai forzisti: rimasti soli, hanno deciso anche loro di puntare sull’ex rettore. È questa la genesi della candidatura che viene data favorita nella successione a Leoluca Orlando.