Potrebbe sbloccarsi a breve l’impasse sulle indagini congolesi per individuare gli esecutori materiali dell’agguato che ha portato all’uccisione dell’ambasciatore italiano, Luca Attanasio, del carabiniere di scorta, Vittorio Iacovacci, e dell’autista del Programma alimentare mondiale Mustapha Milambo. Mentre a Roma si attende la decisione del gup sulla richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati e membri dell’Agenzia delle Nazioni Unite, Rocco Leone e Mansour Rwagaza, i Ros dei carabinieri che hanno seguito le indagini sul triplice omicidio, coordinati dai magistrati capitolini, sono pronti a volare di nuovo in Repubblica Democratica del Congo per interrogare le 5 persone arrestate dalle forze di sicurezza locali e raccogliere l’inchiesta. Un viaggio atteso da ormai più di un anno, da quando i militari dell’Arma si sono recati nel Paese africano per recuperare le salme dei due italiani uccisi, e che è stato oggetto di due rogatorie alle quali, a quanto risulta, non è mai stata data risposta.

Adesso, la situazione sembra però essersi sbloccata e, da quanto apprende Ilfattoquotidiano.it, la missione dei Ros è prevista in estate, forse già a luglio. Niente di ufficiale, ancora, ma l’arrivo del nuovo ambasciatore a Kinshasa, Alberto Petrangeli, nemmeno due mesi fa può aver favorito le comunicazioni tra le diverse autorità coinvolte e attivato i canali necessari per permettere ai carabinieri del Reparto operativo speciale di tornare a indagare sul campo.

Ciò che fino a oggi, almeno formalmente, ha impedito il loro viaggio sono le mancate garanzie di sicurezza da parte delle autorità congolesi. Il Nord Kivu, la regione dove è avvenuto l’agguato nel quale sono rimasti uccisi i tre membri del convoglio Pam, rimane un’area totalmente instabile, dove anche nelle ultime settimane si sono registrati pesanti scontri tra le forze di sicurezza e milizie locali che operano a cavallo tra il Congo e il Rwanda. Non è affatto scontato, per questo, che i carabinieri del Ros riescano a visitare e svolgere indagini nell’area tra Goma e Rutshuru, vicino al villaggio di Kibumba, dove il gruppo armato ha assaltato il convoglio composto da due auto, non blindate e senza scorta, del Pam. La loro missione, a quanto si apprende, sarà infatti facilitata dal fatto che i 5 arrestati sono stati finalmente trasferiti nella capitale congolese dove i carabinieri potranno interrogarli per cercare di raccogliere qualche particolare in più sulla dinamica dell’agguato e su eventuali responsabilità.

Twitter: Giusy Baioni e Gianni Rosini

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