“Questi arresti di candidati un giorno o due prima delle elezioni potevano anche aspettare due giorni dopo. Questa è sempre la storia della giustizia politicizzata che non è morta”. Silvio Berlusconi non si smentisce e dopo aver votato per i referendum sulla giustizia a Milano rompe il silenzio elettorale per attaccare i giudici per l’arresto dell’aspirante consigliere comunale forzista Pietro Polizzi e di quello di Fdi Francesco Lombardo. Entrambi sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. Polizzi è stato intercettato mentre, tra il resto, diceva ad Agostino Sansone della omonima famiglia fedelissima a Totò Riina: “Se sono potente io… siete potenti voialtri”. Dal leader di Forza Italia anche critiche indirette al capo dello Stato: se al Colle ci fosse stato lui, sostiene, avrebbe convinto Putin – da cui due mesi fa si era detto “deluso” – a ritirare le truppe e non invadere l‘Ucraina. Salvo aggiungere che il presidente russo ha in effetti provato a chiamarlo, ma “ho fatto due telefonate all’inizio di questa operazione e non ho avuto risposte“.
“Voglio dire davvero cosa ho pensato. Se fossi stato presidente della Repubblica”, ha affermato il leader di Forza Italia, “avrei potuto andare e ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008“, con la situazione della Georgia. “Lo tenni al telefono cinque ore e gli dissi ‘sappi che se domani mattina invadi la Georgia divorzi dall’Unione Europea, dalla Nato e dagli Usa’. Alle 10 di mattina arrivò l’ordine da Mosca alla truppa di ritirarsi”. La partita per il Colle però è andata come si sa e “Putin non l’ho sentito di recente. Eravamo molto amici, ho fatto due telefonate all’inizio di questa operazione e non ho avuto risposte. Allora dopo questo mi sono astenuto da ulteriori tentativi”. Quanto al viaggio di Matteo Salvini a Mosca, pagato dall’ambasciata russa a cui poi il Carroccio ha restituito i soldi, secondo l’ex presidente del Consiglio “se ne fa un caso quando non c’è nessun caso da fare, tutte queste discussioni sono fuori posto, era un viaggio teso a dare una mano alla pace. L’ambasciata russa era intervenuta perché con l’Aeroflot c’erano somme in più da pagare, ma Salvini quando lo ha saputo ha restituito i soldi”.
Parlando dei referendum, Berlusconi ha aggiunto che “sono stati boicottati con il voto un giorno solo e col silenzio assoluto su molti giornali e sulla televisione di Stato, ma tanto col voto un giorno solo non saremmo arrivati a superare il 50%. E quindi c’è una precisa volontà di mantenere le cose come stanno”. Di cose da cambiare ne ha in mente una in particolare: “va affossata” la legge Severino, di cui viene appunto proposta l’abrogazione. Si tratta della norma in seguito alla quale è decaduto da senatore dopo la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset. “Per una cosa risibile“, è la sua interpretazione, “mi hanno condannato a sei anni di esclusione dalla vita politica. I servizi sociali mi sono piaciuti perché mi è sempre piaciuto aiutare gli altri. Ho fatto delle cose che mi facevano tornare a casa contento. Mi hanno buttato fuori dalla politica italiana per molti anni. Poi mi sono fatto eleggere e ho avuto moltissimi voti nel parlamento europeo dove lavoro per l’interesse dell’Italia e di tutta l’Europa”. Stando ai dati di ‘midterm’ sulla legislatura europea in corso pubblicati a gennaio da da VoteWatch e da Politico Berlusconi è stato il parlamentare europeo più assente: si è presentato alle votazioni meno di Ioannis Lagos, uno dei leader di Alba Dorata in carcere perché riconosciuto colpevole della costituzione di un’organizzazione criminale.