Il governatore Giani spinge per lo spostamento nella Tenuta Isabella, ma il sindaco Conti rilancia con la zona dell'Ospedaletto, sempre in città. E Fratelli d'Italia: "Basiti dalle scelte della Regione". Per il segretario dem Letta, pisano, il discorso Coltano è chiuso: "Si è ormai deciso che si andrà a cerare in altri luoghi". E Rifondazione boccia tutti: "Manovre propagandistiche per arginare la protesta popolare"
Da un lato continuano gli incontri interministeriali per decidere cosa ne sarà – e soprattutto dove verrà costruita – la nuova base militare dei Carabinieri, prevista inizialmente nel Borgo di Coltano, in provincia di Pisa, come stabilito dal governo Draghi. Dall’altro è un tutti contro tutti politico, tra Pd e le destre, con Rifondazione Comunista che boccia come “propaganda” le soluzioni alternative. La scorsa settimana si sono riuniti intorno al tavolo di concertazione il sindaco leghista di Pisa Michele Conti, il presidente della Regione Eugenio Giani e una delegazione del ministero della Difesa guidato da Lorenzo Guerini. Un faccia a faccia in cui non sono mancati momenti di tensione. Giani, arrivato a pochi minuti dalla fine della riunione, ha preso la parola e sorpreso Conti dichiarando che esiste un piano alternativo alla costruzione della base nelle tenuta di Coltano, ovvero che il progetto possa essere trasferito a Pontedera, nella Tenuta Isabella, sempre in provincia di Pisa.
L’Arma, insieme ad una delegazione dell’amministrazione comunale di Pontedera, pare abbia fatto un sopralluogo nella zona interessata prima dell’incontro. Il sindaco non l’ha presa bene e ha risposto che il progetto deve rimanere a Pisa. Lo considera, come dichiara sul profilo Facebook del Comune, “un’opportunità che il territorio non vuole perdere” e rilancia l’ipotesi Ospedaletto, già discussa nei precedenti incontri tra le parti, dove propone di “realizzare intanto una struttura” e, allo stesso tempo, suggerisce di continuare a “considerare la rigenerazione del borgo di Coltano, accogliendo favorevolmente la disponibilità manifestata dai residenti”. Si riferisce ai recenti pareri favorevoli al progetto da parte della Proloco di Coltano. Si aggiunge anche la proposta del presidente dell’Ente Parco Bani che collocherebbe la base all’interno del Cisam, area che fa parte della Riserva naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
A oggi le carte sul tavolo sono due: il primo Dpcm emanato a gennaio e il secondo emanato a maggio. Quello di gennaio, prevede la costruzione di 440mila metri cubi per 730 ettari di territorio recintato all’interno della Tenuta di Coltano. Quello di maggio una “ri-generazione degli immobili di proprietà pubblica siti nel borgo di Coltano”. Per il segretario del Pd Enrico Letta, pisano, il nodo Coltano sembra sciolto: “Grazie al lavoro che abbiamo fatto come Pd, e che io a livello nazionale mi sono caricato sulle spalle, Coltano non sarà più la sede di questa base e si è ormai deciso che si andrà a cerare in altri luoghi. Abbiamo evitato che si realizzasse dentro il Parco Naturale. Mi sembra utile ribadirlo e ringrazio i vertici dell’Arma dei Carabinieri che hanno capito che non sarebbe stata una scelta giusta”.
Non tardano le risposte da parte delle opposizioni. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, denuncia: “Siamo letteralmente basiti per la proposta del governatore Giani che, al tavolo di confronto tra Comune-Regione-Parco-Ministero, ha lanciato l’ipotesi di realizzare la base dei carabinieri non a Pisa ma a Pontedera. È una proposta al limite dell’irresponsabilità trattandosi di un’area privata, nel comune di Pontedera”. Mentre per Rifondazione Comunista quella di Letta è “l’ennesima maldestra manovra propagandistica” per “cercare di arginare una protesta popolare sempre più diffusa che in questi mesi ha scoperto e bloccato i piani del suo partito per devastare il nostro territorio”, scrivono in un comunicato il segretario nazionale Maurizio Acerbo, il segretario pisano Giovanni Bruno e Ciccio Auletta, consigliere comunale “Diritti in comune”.
“Ad oggi il progetto della nuova base è saldamente in piedi con ben due decreti del presidente del Consiglio dei Ministri per realizzarla, come sono saldamente in piedi i 190 milioni che il governo vuole sottrarre al fondo di coesione, come è in piedi – sottolineano – la proposta del Borgo di Coltano come luogo dove ‘rigenerare’ edifici pubblici per consegnarli alla ‘ecostruttura’ per la guerra”. Intanto, con la nuova ipotesi Pontedera, il fronte del no si allarga. Il Movimento No base, presente in segno di protesta nella piazza antistante il Comune durante l’incontro dell’8 giugno, si è già organizzato con le varie realtà pontederesi, tra cui l’associazione la Rossa, il Forum dell’acqua e il sindacato Usb. E sono pronte nuove iniziative di protesta.