Comunali, Meloni avverte Salvini e Berlusconi: “Fossi in loro lascerei l’esecutivo Draghi. Centrodestra non deve essere ondivago”
“Questo voto ci interroga, c’è una maggioranza distante dal Paese. Lo dico anche agli alleati e a tutti i partiti. Bisogna davvero interrogarsi se sia ancora il caso di tenere in piedi il governo Draghi, che non sta dando le risposte necessarie”. A sostenerlo, nel corso di una conferenza stampa nella sede di Fratelli d’Italia, è la presidente del partito Giorgia Meloni.
E ancora, replicando a una domanda de IlFattoquotidiano.it: “Se chiedo ufficialmente a Matteo Salvini e Silvio Berlusconi di lasciare l’esecutivo? Di solito non pongo le questioni così, faranno le loro valutazioni, ma fossi in loro lo farei”.
Meloni, forte del voto delle amministrative e del ‘sorpasso’ ai danni della Lega in molte città, ha poi avvertito lo stesso Salvini: “Serve chiarezza, dagli elettori è arrivata una richiesta precisa: il centrodestra non deve essere ondivago, deve avere una posizione compatta e alternativa. Il fatto che in molte città siamo la forza traino del centrodestra è un’indicazione sulla chiarezza del posizionamento. E questo dovrebbe far dissuadere chi ancora ragiona sull’ipotesi della legge elettorale proporzionale, quando invece dobbiamo difendere il maggioritario”.
Resta poi aperto il caso Sicilia, in vista delle prossime Regionali. Perché se dopo la vittoria di Roberto Lagalla a Palermo, ora Fdi punta alla ricandidatura del governatore uscente Nello Musumeci, Lega e Forza Italia invece frenano. Con lo stesso coordinatore regionale azzurro in Sicilia Gianfranco Miccichè che parlando con i giornalisti ha chiesto pure un “passo indietro” del presidente siciliano: “Lui ricandidato? No, senza dubbio”, ha attaccato. Parole alle quali ha replicato a distanza, da Roma, la stessa Giorgia Meloni: “Oggi che siamo la forza che non è più secondaria all’interno del centrodestra, noi non diamo aut aut, mi aspetto che lo facciano anche gli altri, anche perché in Sicilia, se oggi c’è un sindaco che vince al primo turno a Palermo lo si deve a Fdi che ha fatto un passo indietro e (ha fatto, ndr) una scelta d’amore convergendo per primi su Lagalla”.