Per il duplice omicidio i carabinieri hanno già fermato Salvatore Montefusco, marito della 47enne che aveva avuto la figlia da una precedente relazione. Secondo le amiche della 22enne, oggi era prevista l'udienza di separazione
Ha ucciso la moglie e la figlia di lei, che negli scorsi giorni aveva esternato la paura che lui proprio oggi, quando era in programma un’udienza decisiva per la separazione, avrebbe fatto qualcosa di brutto alla madre. E lui, Salvatore Montefusco, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le ha uccise entrambe nella villetta nelle campagne di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. L’allarme è stato dato intorno alle 12.15: a chiamare sarebbe stato, dopo aver sparato alle due donne con un fucile, lo stesso Montefusco, imprenditore edile di 69 anni, campano di origine. Avrebbe telefonato da un bar di Castelfranco. Anche alcuni residenti avrebbero udito le urla e i colpi di arma da fuoco e hanno chiesto aiuto.
Il 118 è intervenuto, con i vigili del fuoco per aprire la porta, ma non ha potuto fare altro che certificare il duplice femminicidio. L’uomo è stato raggiunto dai carabinieri e portato in caserma a Castelfranco, dove nel pomeriggio è stato sottoposto a interrogatorio. Le avrebbe uccise in cucina, sulla porta che dà sul giardino della villetta. Nei suoi confronti la Procura di Modena ha adottato un provvedimento cautelare. Sono in corso accertamenti sull’arma, che non risulterebbe regolarmente detenuta e si stanno verificando i suoi precedenti, in particolare se la moglie avesse presentato una denuncia per comportamenti violenti, in precedenza. Si sta anche verificando lo stato della causa di separazione: dai primi accertamenti sembrerebbe che proprio oggi ci sarebbe stata la sentenza.
Gabriela Trandafir aveva 47 anni e, raccontano i vicini, viveva ormai un rapporto al capolinea. Anche la figlia Renata, 22enne, ne soffriva. “Diceva che lui era una persona cattiva”, ha raccontato una vicina. La ragazza era nata da una precedente relazione della madre, di origine romena. Il suo rapporto con il patrigno non era facile, litigavano spesso, tra le altre cose perché lui non le faceva usare la macchina. La 22enne studiava moda all’università, ma intanto cercava lavoro e in queste ore avrebbe avuto un colloquio. In casa con loro viveva anche un altro ragazzo, minorenne, figlio della coppia. Non è chiaro se fosse presente o meno al momento degli omicidi.