Ne abbiamo parlato con la professoressa Antonella Castagna, primario Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario presso l’Università Vita-Salute San Raffaele
Per i fans è stato uno shock. La pop star Justin Bibier ha confessato di soffrire della sindrome di Ramsay Hunt che gli provoca una paralisi facciale. Una patologia con risvolti particolarmente invalidanti. “La sindrome di Ramsay Hunt è espressione della riattivazione del virus Varicella-zoster. Si tratta infatti dello stesso virus che, nelle persone che hanno contratto la varicella, non viene eliminato ma rimane dormiente nei gangli sensitivi del sistema nervoso e può riattivarsi in presenza di alcuni fattori di rischio”, spiega la professoressa Antonella Castagna, primario Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e ordinario presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.
Quali sono questi fattori di rischio?
“Per esempio, l’età avanzata, una compromissione delle difese immunitarie o periodi di stress. La manifestazione più frequente è quella che tutti comunemente chiamiamo ‘Fuoco di Sant’Antonio’, caratterizzato dalla comparsa di eritema, vescicole, dolore e bruciore nel distretto della cute innervato dal nervo coinvolto. La sindrome di Ramsay-Hunt si può presentare quando a riattivarsi è il virus dormiente nel ganglio genicolato, struttura nervosa lungo il nervo facciale. Il virus è presente nelle vescicole che compaiono sulla cute intorno all’orecchio e potrebbe essere in teoria trasmesso a una persona che non ha avuto la varicella o che non è stata vaccinata per la varicella. Si tratta comunque di un’evenienza molto molto rara, anche perché attualmente nel nostro Paese è raccomandata la vaccinazione antivaricella nel periodo dell’infanzia”.
Quali sono i sintomi più frequenti? Una volta che insorge la malattia a quali difficoltà si va incontro?
“È tipica l’insorgenza di una paralisi dei muscoli facciali dal lato del nervo colpito con l’incapacità a corrugare la fronte, a chiudere l’occhio e la pendenza della rima (fessura tra le due labbra, ndr) labiale. Sono spesso presenti, ma non sempre, vescicole intorno all’orecchio o all’interno del condotto uditivo, che sono abbastanza caratteristiche e facilitano la diagnosi. Inoltre possono essere coinvolti altri nervi cranici con insorgenza di vertigini e nausea, perdita dell’udito, alterazioni della salivazione e del gusto. Molto più raramente si possono osservare anche diplopia – la visione doppia – e aritmie cardiache”.
È possibile prevenirla?
“Oggi abbiamo un’arma in più per prevenire in generale la riattivazione del virus Herpes Zoster: è possibile effettuare anche in Italia per tutte le persone oltre i 50 anni, o per persone anche più giovani con fattori di rischio, un nuovo vaccino ricombinante, adiuvato, che può essere proposto anche ai pazienti immunocompromessi. Questo vaccino è efficace sia nel ridurre il rischio di riattivazioni del virus, sia nel ridurre Il rischio di neuralgia post-erpetica, una complicanza spesso invalidante in termini di qualità di vita”.
Quali tipi di terapie sono previste e con quali prospettive di guarigione?
“È cruciale la diagnosi precoce, in modo da intervenire sui possibili danni a carico dei nervi coinvolti e ridurre la possibilità di sequele a lungo temine. La terapia si basa generalmente sull’associazione di antivirali attivi contro la replicazione del virus Varicella-Zoster e corticosteroidi in modo da ridurre il dolore, favorire la guarigione delle vescicole , ridurre l’infiammazione e l’edema che si crea intorno ai nervi coinvolti”.