Nel paese di Aragona, in provincia di Agrigento, ben cinquemila residenti su ottomila si sono recati alle urne per le comunali: una percentuale molto superiore alla media nazionale. Eppure, per i dati ufficiali, proprio qui c’è stato un astensionismo record del 63%, in crescita rispetto agli scorsi anni. È il paradosso di tanti comuni siciliani al voto, dove gli sterminati registri elettorali elencano ormai più del doppio degli abitanti. L’astensionismo record nell’isola è infatti un falso dato che non tiene conto di interi paesi ormai “trasferitisi” fuori dall’Italia. Eppure se si guarda la classifica italiana dei dieci paesi con più iscritti all’Aire (l’anagrafe dei residenti all’estero) il quadro è chiaro: sono tutti nelle province di Agrigento, Enna e Caltanissetta. E tutti i residenti all’estero, a causa di una legge datata, non hanno la possibilità di votare se non venendo di persona nei paesi che hanno lasciato ormai da decenni senza tornare più nemmeno per le vacanze estive.

Nel caso di Aragona, ad esempio, i chiamati alle urne erano 15mila, il doppio dei residenti: risulterà così un dato – non realistico – di appena il 37% di affluenza alle urne. E mon è l’unica situazione particolare. A Comitini, il più piccolo paese dell’agrigentino (che è la provincia siciliana con più emigrati all’estero) i residenti sono solo 900, ma sono state chiamate alle urne 1.700 persone. L’affluenza ufficiale, così, si è fermata anche qui al 36%. Nel 2018, nella stessa provincia, questo stato di cose aveva impedito di eleggere il sindaco del paesino di Alessandria della Rocca, che conta appena 2.500 abitanti ma ha altrettanti iscritti all’Aire disseminati tra gli Usa (in particolare Tampa, in Florida) e gli Stati europei: essendoci un solo candidato, infatti, i votanti avrebbero dovuto essere almeno il 50% più uno per rendere valida l’elezione. Risultato impossibile per un borgo ormai spopolato, che infatti ha dovuto subire un anno di commissariamento. Nella provincia di Caltanissetta il caso più eclatante dell’ultima tornata è quello di Acquaviva Platani, dove a fronte di 800 abitanti (bambini compresi), gli elettori sono 3.700, più di quattro volte tanti: l’affluenza, così, si è fermata al 19%. A votare però sono andati di fatto quasi tutti gli aventi diritto residenti nel paese, ovvero 540 persone.

Se nei piccoli comuni – soprattutto nelle province citate – la tendenza arriva all’estremo, anche nelle grandi città i dati che fanno gridare all’astensionismo andrebbero “depurati” dei tanti residenti all’estero. Come la città di Palermo, che conta 630mila abitanti e 544mila votanti. Così anche il dato del grande capoluogo, che ha riempito i titoli dei giornali come astensionismo record, va rivalutato alla luce dei tanti residenti all’estero che non sono tornati per votare il sindaco di quella terra che ormai hanno abbandonato.

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