La maggioranza degli elettori della Lega, nonostante il partito fosse parte del comitato promotore, ha scelto di non votare ai referendum sulla giustizia del 12 giugno, conclusi con l’affluenza più scarsa di sempre (sotto il 21%). A dirlo è un sondaggio realizzato da Swg su un campione di tremila elettori, da cui risulta che la maggioranza assoluta di chi vota Lega non si è espressa su tre quesiti su cinque: limitazione delle misure cautelari (59%), abrogazione del decreto Severino (57%) e voto degli avvocati nei consigli giudiziari (50%). Negli altri due casi la maggioranza di astenuti è relativa: sia al quesito sulle firme per candidarsi al Csm sia a quello sulla separzione delle funzioni non ha votato il 49% degli elettori del Carroccio (nel primo caso il 42% ha votato sì e il 9% ha votato no, nel secondo il 43% ha votato sì e l’8% no).
Per quanto riguarda gli elettorati degli altri partiti, chi ha votato di meno sono gli elettori 5 Stelle e Pd, che si sono astenuti in percentuali variabili tra il 73% e l’80% a seconda dei quesiti. Ma è altissima anche la percentuale di diserzione delle urne tra chi vota Forza Italia (un partito che pure si dichiarava favorevole ai referendum): 68% al quesito sulla Severino, 70% a quello sul voto degli avvocati, 71% a quello sulle misure cautelari, 73% a quello sulla separazione delle funzioni, 74% a quello sulle firme per il Csm. Gli elettori di Fratelli d’Italia (che si era dichiarata contraria ai quesiti su cautelari e Severino, favorevole agli altri tre) si sono invece astenuti tra il 60% e il 62% a seconda dei quesiti.