Il 2 luglio nel capoluogo lombardo si svolgerà la manifestazione per i diritti delle persone Lgbtqi. Il primo firmatario del provvedimento Verni: "Finalmente un gesto simbolico, ma concreto che va a sostegno di una Lombardia maggiormente inclusiva"
Per la prima volta negli ultimi 50 anni, il Pirellone di Milano sarà illuminato con i colori dell’arcobaleno per celebrare il Pride del 2 luglio. E un rappresentante della Regione a guida leghista (il presidente Attilio Fontana o il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi oppure un loro delegato) si impegnano a partecipare al corteo. E’ quanto previsto dalla mozione M5s approvata con voto segreto nel corso Consiglio regionale del 14 giugno con 39 voti a favore e 24 contrari. Il provvedimento, si legge, è stato proposto al fine di “ribadire l’impegno della Regione a superare ogni forma di discriminazione e disuguaglianza per una società più giusta ed equa”.
Il primo firmatario, il consigliere M5s Simone Verni, ha esultato: “Finalmente un gesto simbolico, ma concreto che va a sostegno di una Lombardia maggiormente inclusiva”. Verni si è reso disponibile a sfilare in occasione della manifestazione per un allargamento delle tutele e dei diritti a tutti i cittadini lombardi e, specialmente, a chi è vittima di discriminazione e violenza a causa del proprio orientamento sessuale. Una manifestazione, ha detto, che fa onore a Milano e alla Lombardia. “Non possiamo essere indifferenti come istituzione lombarda” ha detto la consigliera del Pd Paola Bocci. Contraria invece la Lega, secondo cui la partecipazione all’evento rappresenta “un’ostentazione che non ha nulla a che vedere con la difesa dei diritti civili”.